Secondo l’osservatorio per la mobilità elettrica, l’EAFO (European Alternative Fuels Observatory), avviato dalla Commissione Europea,  il numero di auto elettriche immatricolate in Italia nel 2017 si è attestato a circa 4.800 unità. Un aumento rispetto all’anno precedente, per una quota del mercato di circa lo 0,25%, anche se molto più bassa rispetto ad altri paesi UE.

Le auto elettriche, non facendo uso di combustibili fossili i quali danneggiano la qualità dell’aria, sono anche la miglior risposta alla crisi climatica che il nostro pianeta sta attraversando. Non producono emissioni di CO2 e inquinanti atmosferici nocivi, come gli ossidi di azoto e il particolato. L’integrazione di veicoli elettrici può ridurre significativamente le emissioni complessive di gas serra (GHG) e l’inquinamento atmosferico, in particolare se l’energia elettrica utilizzata proviene da fonti rinnovabili.

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Oltre ciò, il traffico stradale è anche di gran lunga la principale fonte di rumore in tutta Europa. Anche quando l’elettricità è generata da combustibili fossili, l’ambiente urbano può beneficiare dei veicoli elettrici in considerazione alla riduzione dei livelli di rumore.

In Europa il mercato delle auto elettriche è cresciuto del 38% nel 2017 rispetto al 2016. Un risultato in parte frutto delle rilevanti agevolazioni per possessori di auto elettriche o ibride e degli incentivi per la rottamazione delle vecchie auto inquinanti.

Il Rapporto “Mobilità sostenibile e veicoli elettrici” di Repower del 2018 prevede che nei prossimi anni, a livello mondiale, le case automobilistiche spenderanno più di 90 miliardi di dollari in ricerca, sviluppo e innovazione della mobilità elettrica.

Secondo i risultati dell’indagine, che ha avuto sede in tutti e 28 gli stati facenti parte dell’Unione Europa, l’atteggiamento dei cittadini nei confronti dei veicoli elettrici è piuttosto positivo: un terzo dei cittadini dell’UE ha dichiarato di voler prendere in considerazione l’acquisto di un’auto ibrida nel prossimo futuro. Numeri più alti rispetto, per esempio, a quelli del car sharing, dove solo una minoranza è interessata a questo servizio.

Il Rapporto 2018 di Repower fa il punto anche sulle infrastrutture, i veicoli e il mercato dell’eMobility in Italia. Nel nostro Paese, si legge nel documento, “c’è purtroppo ancora molto da fare. Non sembra esserci un piano di azione condiviso e molto è demandato alle iniziative di singole amministrazioni regionali o comunali. Servono incentivi a livello nazionale e investimenti nel rafforzamento dell’infrastruttura di ricarica”.

A questo proposito, l’annuale Conferenza Nazionale della Mobilità Elettrica (eMob) si impegna a riunire istituzioni, atenei, centri di ricerca e associazioni per elaborare soluzioni condivise per migliorare la qualità della vita, in particolare nei grandi centri urbani. Quest’anno l’evento si terrà dal 27 al 29 settembre a Milano e sarà dedicato in particolare a due concetti chiave, ovvero la condivisione dei vantaggi della mobilità elettrica come soluzione efficace per la sostenibilità ambientale e la diffusione di veicoli e colonnine sul nostro territorio per essere al passo con gli altri Paesi europei. Durante la giornata conclusiva sarà possibile effettuare anche test drive ed assistere al raduno delle auto elettriche (ne sono previste oltre 500).

                    Asia Jane Leigh

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Un Commento

  • Walter Lucchesi ha detto:

    Grazie per l’articolo. Sicuramente l’elettrico migliora la vita urbana, ma mi sembra che i dati in termini di inquinamento globale non siano chiari tuttora; l’inquinamento creato a monte, nel generare elettricita’ e anche il riciclo delle batterie. Forse un approfondimento sarebbe utile per noi lettori