In un precedente articolo abbiamo parlato dei cambiamenti del clima e delle 8 buone notizie che non ci si aspetterebbe di leggere. In quell’articolo abbiamo accennato all’intervento tenuto dal Presidente della Società Meteorologica Italiana Luca Mercalli presso il Salone Internazionale del Libro di Torino 2019. Durante il quale ha effettuato un interessante parallelismo tra la temperatura del nostro Pianeta e quella corporea.

Quando quest’ultima si aggira intorno ai 37°, allora si è in salute; quando aumenta fino ad arrivare ai 38° si percepisce lo stato febbrile, mentre quando arriva ai 39° la propria salute è messa a rischio; infine, se la temperatura raggiunge e oltrepassa i 40° allora la propria sopravvivenza viene messa profondamente in discussione. Ecco, confrontando questa situazione con la salute del nostro Pianeta, si arriva a capire che il periodo che stiamo attualmente vivendo è quello della soglia dei 39°. E quello che sarebbe possibile fare, se fossero realizzati tutti gli sforzi per contrastare i cambiamenti climatici, sarebbe mantenere costante la temperatura a 39°.

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Secondo il Presidente, quello che stiamo vivendo è uno “stato di cecità volontaria”. In poche parole, i danni ambientali per le alterazioni climatiche sono sotto gli occhi di tutti. Come le ondate di calore che, nel tempo, diverranno sempre più frequenti. Ma, volontariamente, si fa finta di non vedere e accorgersi di questi cambiamenti in atto.

Ma ci sono alcune proposte di soluzioni per rispettare l’obiettivo dei 39° e per migliorare la qualità della vita sulla Terra. Soprattutto, alla portata di tutti.

Cosa fare per smettere di inquinare e migliorare il clima

1.Stop all’economia consumistica

Secondo il grande meteorologo, quella che stiamo vivendo è l’Era delle conseguenze delle attività antropiche, caratterizzata da cambiamenti climatici repentini. Ma ci sono alcune azioni che si possono fare per non oltrepassare quella soglia. Innanzitutto, secondo il meteorologo è necessario superare l’economia di tipo consumistico per approdare ad un nuovo modo di fare, che non si basi più sull’utilizzo sfrenato delle risorse naturali per ricavare profitto, a tutto svantaggio dell’ambiente e, non per ultimo, dell’umanità.

2.Sì alle utilitarie elettriche

Inoltre, sarebbe di fondamentale importanza agire nel proprio piccolo, ad esempio acquistando auto elettriche del modello delle utilitarie anziché i SUV poiché questi ultimi, essendo di dimensioni più ampie, necessitano di un quantitativo superiore di energia per poter funzionare. Per le auto elettriche, però, è doveroso fare una precisazione. Infatti, una macchina elettrica che si carica tramite energia che proviene da fonti non pulite (come il carbone) non risolve di certo il problema dell’inquinamento; al contrario l’inquinamento è pari a zero utilizzando un’utilitaria elettricamente alimentata da fonti pulite.

3.La soluzione che non ti aspetti

Un’altra soluzione prospettata, per chi ne ha la possibilità, è quella di realizzare un orto domestico, in modo da produrre a impatto zero frutta, verdura o ortaggi.  Prendendosi così cura di sé stessi e dell’ambiente. Senza più dipendere dall’industria agricola. E, per di più, in maniera ecologica senza ricorrere ai pesticidi e agli anticrittogamici, sostanze che inquinano l’ambiente. Per essere ancor più ecosostenibili è possibile utilizzare come base per l’orto il compost ottenuto dagli scarti di umido della cucina.

Insomma, piccoli sforzi ed accorgimenti, questi, che permettono di migliorare la vita di tutti. E, di conseguenza, dell’ambiente che ci circonda e in cui viviamo. Perchè, anche se non tanto, c’è ancora tempo per migliorare il clima.

 

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Dario Portaccio

Dario Portaccio

Laureato in Informazione, Editoria e Giornalismo, oggi collaboro con BuoneNotizie.it grazie al percorso di formazione biennale dell'Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo, con cui sono diventato giornalista pubblicista.

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