Quando si parla di sviluppo sostenibile e dell’Agenda 2030 (soprattutto in Italia), in genere i toni sono drammatici. Si tende, insomma, a vedere il lato meno bello della vita e del mondo. Un lato per nulla rassicurante. In cui è facile sfociare in sterili allarmismi, come questo.

Eppure, le buone notizie ci sono. 

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L’Agenda (possibile) 2030.

Con i suoi 17 obiettivi mira a realizzare, entro il 2030, un concreto sviluppo sostenibile. Questa è, infatti, l’unica alternativa per raggiungere e mantenere un tenore di vita qualitativamente alto senza danneggiare l’ambiente in cui si vive. Il 7° dei 17 obiettivi di cui tale documento è costituito afferma che, entro il 2030, ci dovrà essere un raddoppio del tasso globale di miglioramento dell’efficienza energetica.

Con la componente energia.

Secondo un altro documento, State of the future, nel periodo che va dal 2007 al 2017 il tasso di efficienza energetica a livello globale è passato dal 7,15% all’8,12%; nel 2027 il tasso di efficienza energetica si dovrebbe aggirare intorno al 9,19%. Per raggiungere il 7° obiettivo, dunque, quest’ultima cifra dovrebbe invece essere del 16,24%. Pertanto, si tratta di un ammontare ancora piuttosto basso. Ma, se confrontato con quello del 1997 (6,11%), si può cogliere un suo notevole e costante incremento.

Per quanto riguarda la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (ad esclusione dell’acqua), secondo lo State of the future, nel 1997 tale produzione era dell’1,22% e nel 2007 è stata del 2,34%; inoltre, nel 2017 si è riscontrata una crescente produzione di energia pulita pari all’8,64%. Stando alle proiezioni di questo documento, l’energia elettrica da fonti rinnovabili sarà destinata a crescere ulteriormente nel 2027 addirittura del 24,08%. Il paragrafo 7.2 del Sustinable Development Aggreement 2030 prevede di “aumentare considerevolmente entro il 2030 la quota di energie rinnovabili nel consumo totale di energia”. Come si può cogliere, tale obiettivo lo si sta ampiamente raggiungendo con successo.

… Raggiungibile anche dall’Italia

A tal proposito, come specificato nel sito www.obiettivo2030.it, in Italia si sta verificando un incremento nell’utilizzo delle fonti rinnovabili per la produzione di energia primaria, passando dal 6% dei primi anni 2000 fino a quasi il 20% nel 2016, equivalenti a ben 33 milioni di tonnellate di petrolio! Accanto a ciò, si sta verificando un incremento anche nell’utilizzo delle energie rinnovabili per il consumo finale: infatti, nel 2016 si è passati dal 7,9% al 17,6%. Certo, negli ultimi anni non si è verificato un vero e proprio exploit nella produzione di energia in maniera pulita: tant’è che ogni anno lo sviluppo di questa energia è stato di appena lo 0,2%. Nonostante ciò, il Bel Paese ha già raggiunto e oltrepassato con successo e con ben 5 anni di anticipo (rispetto ai dati del 2015) l’obiettivo del 17% fissato per l’Italia da parte della Strategia Europa 2020.

Insomma, i problemi a livello ambientale ci sono. Ma non bisogna dimenticare che esistono importanti passi avanti già realizzati e altri che tutti noi potremmo compiere.

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Dario Portaccio

Dario Portaccio

Laureato in Informazione, Editoria e Giornalismo, oggi collaboro con BuoneNotizie.it grazie al percorso di formazione biennale dell'Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo, con cui sono diventato giornalista pubblicista.

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