Via libera questa mattina del Consiglio dei ministri al nuovo regolamento di organizzazione del Ministero dell’Ambiente. Esso – sottolinea una nota del dicastero guidato da Altero Matteoli – introduce un sistema «più snello» della struttura ministeriale: scompaiono infatti i Dipartimenti, che al loro interno prevedevano undici Servizi di livello generale, e si propongono invece sei Direzioni generali che gestiranno i grandi temi ambientali. Questa nuova organizzazione «favorirà la semplificazione delle procedure amministrative, la comunicazione ai cittadini e una maggiore efficacia degli investimenti programmati in materia ambientale».Le nuove Direzioni Generali individuate sono quella per la Protezione della Natura, quella per la Qualità della vita, per la Ricerca Ambientale e lo Sviluppo, per la Salvaguardia Ambientale, per la Difesa del Suolo e, infine, per i Servizi interni del dicasetro stesso. Nell’ambito della riforma sono previsti poi organismi che opereranno alle dirette dipendenze del ministro, come l’Ufficio per la Comunicazione e le Relazioni con il pubblico e quello del Mobility Manager. Il regolamento approvato dal Consiglio dei ministri vede inoltre ridotte da 15 a 6 le posizioni di alta dirigenza e nel suo complesso non comporta oneri aggiuntivi per la finanza pubblica.Parallelamente a questo provvedimento, sono in fase finale la riorganizzazione dell’Apat, l’Agenzia per la protezione dell’Ambiente e per i servizi Tecnici, e l’organizzazione dell’Icram, l’Istituto centrale per la Ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare, «secondo il disegno di modernizzazione della materia ambientale indicato dal Ministro Matteoli all’avvio del suo mandato».
Nuova organizzazione per il Ministero dell'Ambiente
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