Sostenibilità

Caro vecchio elettrodomestico, ti recupero o ti riciclo?

Sì alla responsabilità riguardanti il ritiro e riciclo delle apparecchiature elettriche ed elettroniche: questo, da un decreto legislativo datato 25 luglio 2005 che arriva ora alla possibilità di una sua concreta applicazione. Più precisamente, le operazioni di ritiro e riciclo non saranno più a carico dei comuni, bensì dei produttori di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche secondo la normativa che indica come produttore chi “fabbrica e vende apparecchiature elettriche ed elettroniche recanti il suo marchio”, chi “rivende con il proprio marchio apparecchiature prodotte da altri fornitori”, e chi “importa o immette per primo, nel territorio nazionale, apparecchiature elettriche ed elettroniche nell’ambito di un’attività” professionale e commercializza il prodotto anche mediante la vendita a distanza.

Questa riforma dà quindi al consumatore la possibilità, dal 1° luglio 2007, al momento dell’acquisto di un nuovo apparecchio, di poter consegnare al rivenditore quello vecchio. Quest’ ultimo avrà poi l’obbligo di ritirare l’articolo e inviarlo nei luoghi dediti alla raccolta.

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L’obiettivo dell’operazione si pone di raggiungere entro il 31 dicembre 2008, tramite questa gestione dei rifiuti più rapida e rispettosa dell’ambiente, il livello medio europeo che oggigiorno si aggira sui 4 kg a persona (di rifiuti non differenziati, ndr) a differenza della media italiana attuale stanziata sui 14 kg.

Inoltre, il ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio su proprio sito Internet dichiara che “i nuovi decreti dovranno contribuire al raggiungimento di tale obiettivo generale e degli obiettivi specifici per quanto riguarda le percentuali di recupero e di reimpiego o riciclaggio”, dicendosi convinto di come “questa sia una svolta importante per l’Italia perché finalmente il nostro Paese si avvia verso un sistema di raccolta differenziata dei rifiuti elettronici ed elettrici.”

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Maddalena Milani Terragni

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