Trenta giorni per cambiare: giugno sarà il mese decisivo per il clima del nostro pianeta. Tre sono infatti gli eventi fondamentali in programma: i negoziati Onu sul clima, appena terminati in Germania, il G8 e il G20 in Canada. Obiettivo: trovare soluzioni condivise, efficaci e, soprattutto, legalmente vincolanti per tutti i governi, per fermare le cause dei cambiamenti climatici che stanno interessando il globo terrestre. 

A Bonn, per due settimane, si sono confrontate più di 4.500 persone, tra delegati governativi, rappresentanti delle organizzazioni imprenditoriali, dei maggiori gruppi industriali, degli istituti di ricerca, delle più importanti associazioni ambientaliste, per oltre 180 governi rappresentati.

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Questi negoziati seguono gli eventi di Copenaghen dello scorso dicembre, dove, in realtà, si era giunti a risultati non del tutto soddisfacenti. Ma da qui si deve ripartire per allargare il consenso alle operazioni che possono influire positivamente sul futuro del pianeta. Le commissioni più importanti, a Bonn, hanno lavorato sul problema della deforestazione nei paesi in via di sviluppo, della riduzione delle emissioni dei 37 paesi industrializzati a partire dal 2012, della revisione del testo del Protocollo di Kyoto. Una seconda sessione di negoziati si terrà, a partire dal 2 agosto, sempre in Germania. Un ultimo incontro preparatorio a novembre aprirà la strada all’evento più importante di fine anno: dal 29 novembre al 10 dicembre Cancun, in Messico, ospiterà la Conferenza delle parti, Cop 16, sui cambiamenti climatici.

Dal 25 giugno, invece, il Canada ospiterà il G8, con i rappresentanti di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Russia, Regno Unito e Stati Uniti, e, successivamente, il G20, a Toronto, che per la prima volta si occuperà di cooperazione economica internazionale, al fine di costruire una più sana e sostenibile economia globale. Sperando che i governi si impegnino responsabilmente ed unitariamente per dare concrete risposte al futuro del pianeta.

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Isabella Berardi

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