Calano gli incendi, cresce il patrimonio forestale italiano, diminuiscono i rifiuti al Sud e le emissioni di gas-serra: sono queste alcune buone notizie contenute nell’ultimo Annuario dei Dati Ambientali, realizzato dall’Istituto per la Protezione e la Ricerca Ambientale con il Sistema Agenziale, presentato a Roma nei giorni scorsi.

L’Annuario offre una panoramica dell’andamento dei principali fattori ambientali, oltre 250, nel nostro Paese: cambiamenti climatici, dissesto idrogeologico, eventi alluvionali, sismicità, franosità, stato delle biodiversità, qualità dell’acqua e dell’aria, solo per citarne alcuni.

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Notizie positive giungono dalla produzione di rifiuti urbani:  a partire dall’anno 2008, si è verificata una lieve inversione di tendenza. Il calo si è particolarmente evidenziato nel Mezzogiorno, con il -2,2% riscontrato nel 2008 rispetto al 2007. Un Mezzogiorno che si sta sempre più dotando di strutture all’avanguardia per lo smaltimento e il riciclo dei rifiuti e delle materie prime.     

Buone notizie anche per le foreste: è in aumento la loro superficie, grazie anche alle numerose attività di afforestazione e riforestazione. L’aumento delle superfici boschive è un trend che si sta registrando costantemente da alcuni anni.  

Contestualmente all’aumento delle foreste, sono in sensibile diminuzione gli incendi,  la principale fonte di distruzione dei boschi  italiani, dato in linea con il rapporto 2010 di Legambiente e Protezione Civile.

Calano sensibilmente le sostante acidificanti, responsabili sia dell’alterazione degli ecosistemi acquatici e terrestri sia dei danni a materiali ed edifici, presenti nella nostra atmosfera: in 10 anni, dal 1990 al 2009, le emissioni di zolfo sono diminute dell’87,2% , quelle di ossido di azoto del 51,3% e quelle di ammoniaca del 16,5%.

Inoltre, una diminuzione è stata rilevata anche nelle emissioni di gas-serra, che, nel 2009, hanno fatto registrare una percentuale pari al -9,3%.

Buone anche la qualità delle acque di fiumi e laghi: il 46% dei 549 punti monitorati è nella classi di qualità “buona” e “ottima”, e il 35% nella classe di qualità “sufficiente”. Per i laghi, il 37% sono nella classe “ottima” e “buona” e il 35% nella classa “sufficiente”.  Le acque marine italiane risultano avere, nel complesso, uno stato mediamente buono.

Il rapporto svela, però, anche quali siano i fattori di criticità nel nostro Paese: a preoccupare maggiormente è l’inquinamento da polveri sottili. In Italia, nel 2009, il 45% delle postazioni che verificano il livello delle PM10  hanno fatto registrare valori oltre i limiti giornalieri.

Altro fattore preoccupante è il costante innalzamento delle temperature, che si registra in tutta Europa: in particolare nel 2009, l’anomalia termica registrata mediamente è stata pari a +1,19° C.

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Isabella Berardi

Isabella Berardi

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