Una coppia di gibboni dalle guance bianche ©Terry Whittaker

Scompiglia ogni nostro piano, è energia pura, incontrollabile, ma anche ecosistema delicatissimo e fragile: è la Natura, che sovente ci regala emozioni positive. Come la scoperta, nelle foreste del Vietnam, di una rarissima e, soprattutto, numerosa comunità di gibboni dalle guance bianche , una specie che si credeva ormai in via d’estinzione.

E’ stata Conservation International, organizzazione che dal 1987 studia, sostiene e promuove la biodiversità e la sostenibilità ambientale, a diffondere la notizia nei giorni scorsi: la scoperta è stata effettuata da un gruppo di scienziati che hanno studiato la presenza sonora degli animali. Una tecnica particolare che si basa sullo studio delle emissioni vocali dei primati, animali che comunicano con i loro simili ad alta voce, attraverso un “linguaggio” fatto di versi elaborati e prolungati. Proprio la raccolta e l’analisi di tutti questi campioni sonori, un lavoro durato oltre tre anni, ha permesso di stabilire il numero dei gibboni, circa 455, e  i diversi gruppi di appartenenza, circa 130. Lontani dalla presenza umana, all’interno di una fitta foresta del Pu Mat National Park, area protetta al confine tra Laos e Vietnam, hanno potuto vivere e proliferare indisturbati.

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Diffusi originariamente in Cina, Vietnam e Laos, l’esistenza di questi primati è fortemente minacciata dalla trasformazione dei territori da loro abitati e dalla drastica riduzione delle foreste, per far posto a strade e villaggi. Proprio a causa di questi fattori, si crede che ormai questo gibbone sia definitivamente scomparso dalla Cina e che sia destinato inesorabilmente all’estinzione anche nelle altre due zone. Oggi, però, la scoperta di questi esemplari dona qualcosa di più di una semplice speranza per la sopravvivenza della specie.
Un’altra immagine dei gibboni ©Terry Whittaker

A tale proposito, Russell A. Mittermeier, presidente di Conservation International e specialista di primati, ha commentato con giustificato entusiasmo: “Si tratta di una scoperta straordinaria, che evidenzia la grande importanza delle aree protette, spesso ultimo rifugio per una fauna selvatica ormai decimata”. Parchi naturali e aree protette, che devono essere conservati come non solo per gli animali che vi abitano, che siano a rischio di estinzione e non, ma anche per i benefici e la sopravvivenza delle persone che vi abitano.

Ascolta il richiamo dei gibboni
L’audio è tratto dal sito di Conservation International

Amazzonia: le aree protette toccano quasi il 50% 
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Isabella Berardi

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