Risparmiare carburante e diminuire il proprio impatto ambientale anche quando si guida. Sarà presto possibile, tramite la nuovissima app sviluppata dal progetto europeo EcoNav (che sta per “ecological aware navigation”), in grado di istruire i guidatori a un comportamento sostenibile in automobile, consentendo di risparmiare carburante e ridurre le emissioni di CO2 in atmosfera.

La sempre crescente attenzione alle tematiche ambientali, in particolare al  riscaldamento globale e all’inquinamento atmosferico, ha portato l’Unione Europea a finanziare – con oltre 2,3 milioni di euro – il progetto EcoNav, nato dalla collaborazione tra scienziati e investitori provenienti da 6 Paesi diversi.

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Lo scopo comune è quello di lanciare sul mercato un’applicazione per smartphone che educhi i cittadini ad una serie di accorgimenti che possano, in modo concreto, insegnare a guidare rispettando l’ambiente.

Le automobili emettono anidride carbonica in atmosfera ma, ad esempio, mantenendo una velocità costante, facendo attenzione a come si carica l’auto ed eseguendo una costante manutenzione del veicolo, è possibile consumare meno, risparmiando denaro e migliorando l’aria che respiriamo. E per chi si vuole veramente mettere in gioco, l’app che insegna a guidare responsabilmente perché fornirà anche una valutazione settimanale al guidatore, con le indicazioni sugli eventuali comportamenti sbagliati da correggere.

Per essere davvero sostenibili l’ideale sarebbe diminuire il più possibile l’utilizzo dell’auto, soprattutto per chi si sposta in città. Ecco perché la nuova app prevede anche la valutazione di possibili alternative di spostamento, indicando i mezzi di trasporto pubblici disponibili ed eventuali parcheggi limitrofi.

E l’interattività del progetto non finisce qua: l’app sarà infatti integrata con i social media permettendo il confronto e la condivisione diretta tra i vari fruitori del servizio. Il progetto EcoNav prevede, quindi, ogni eventualità di applicazione, ma per il momento bisognerà  attendere dicembre 2012 per il lancio del primo test.

 

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Silvia Argentiero

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