Non c’era altro miglior modo per festeggiare la Costituzione firmata il 27 agosto; è infatti entrata  in vigore,  la proposta di legge che porrà fine alle tangenti della polizia e inaugurerà una nuova stagione dei diritti.

La nuova Costituzione, approvata per via referendaria con il 68% di voti a favore, sostituirà quella ereditata con l’indipendenza e negoziata alla Lancaster House di Londra. Il percorso per approdare alla Seconda Repubblica non è stato indolore: 21 anni di tentativi culminati nelle violenze post elettorali del 2008. Adesso per i kenioti si apre una strada importante sul piano dei diritti, della partecipazione democratica e dello sviluppo del paese.

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Per il Presidente Mwai Kibaki e per il primo ministro Raila Odinga, si tratta del più grande banco di prova dopo gli scontri che li hanno visti sul fronte opposto nel 2007-08. Infatti, i principi della nuova “Carta” dovranno essere tradotti in legge attraverso un primo esame dell’apposita commissione parlamentare.

Il primo provvedimento legislativo firmato dal presidente sancisce la fine delle tangenti pagate alla polizia dagli arrestati che non volevano finire in cella. La polizia non potrà più arrestare qualcuno o perquisire una proprietà senza le dovute garanzie per il sospettato. Per le offese punite con multa e per i reati che non superano la reclusione a sei mesi, non è più prevista la detenzione in carcere.

Oltre a queste misure che rappresentano per i kenioti una vera liberazione, il dispositivo legislativo prevede il diritto all’acqua pulita, al cibo dignitoso e alla salute. I bambini dovranno seguire un’educazione di base obbligatoria e libera, gli anziani invece avranno il diritto di essere assistiti dallo Stato e dai propri famigliari.

Il diritto alla libertà di informazione e la presenza delle donne nel Parlamento completano un quadro di complessivo avanzamento civile.

La nuova costituzione del Kenia rappresenta l’ennesimo segnale di cambiamento che si sta verificando nel continente africano. Alcuni Stati infatti hanno adottato provvedimenti per l’abolizione della pena capitale e della tortura, il contrasto del turismo sessuale, promosso i mondiali calcio, ecc.

Nonostante i nodi irrisolti e il ritardi dei Paesi industrializzati, i risultati finora ottenuti animano le speranze di milioni di persone.

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Pasquale La Torre

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