Adiconsum interviene nel dibattito sull’acqua pubblica e chiede al Governo l’istituzione di una vera Autorità indipendente dell’acqua, sul modello di quella dell’energia, che sia in condizione di erogare sanzioni e di vigilare sul mercato dell’acqua.“Adiconsum – dichiara Pietro Giordano Segretario Nazionale dell’Associazione – è contraria a contrapposizioni referendarie e ideologiche che non servono ai consumatori, esistono infatti, aziende pubbliche che efficientemente e con costi sostenibili, gestiscono l’acqua, come esistono aziende private altrettanto efficienti e con costi sostenibili. La vicenda Telecom dimostra – prosegue Giordano – come le privatizzazioni non sempre producono abbattimento dei costi per i consumatori e qualità dei servizi. Solo regole certe che consentano di evitare gli errori del passato potranno realizzare un reale servizio universale ed essenziale quale quello dell’acqua.”

Il Segretario Nazionale di Adiconsum ricorda che “gli Enti locali che erogano servizi pubblici come quello dell’acqua, sono fuorilegge, perché non applicano il comma 461 art. 2 della Finanziaria 2008, impedendo alle associazioni imprenditoriali e dei consumatori, il potere d’indirizzo e di controllo previsto dalla legge”. “E’ arrivata l’ora invece, che le amministrazioni pubbliche applichino la legge. Mentre nelle aziende private, anche a tutela dei consumatori, assumano le funzioni d’indirizzo e controllo sia le rappresentanze dei lavoratori che degli Enti locali, attraverso propri rappresentanti. Sono anche necessarie convenzioni con grandi imprese che garantiscano l’universalità del servizio, economie di scala ed investimenti. Il Governo – conclude Giordano – apra un confronto con le parti sociali per discutere quanto richiesto”.

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Valentina Corvino

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