Gli italiani sono più ottimisti degli altri cittadini europei: il tema è quello della crisi e il dato emerge dai risultati dell’Eurobarometro, il sondaggio che, dal 1973, tasta il polso nell’Unione Europea relativamente a temi come società, salute, cultura ed occupazione.

E’ un pacato ottimismo quello che affiora dai dati, diffusi lo scorso 7 marzo, relativi a italiani, crisi ed occupazione: sono stati 1.036 i nostri connazionali intervistati, nel periodo dal 12 e il 29 novembre 2010, da TNS Opinion & Social, per conto della Commissione europea. Una timida fiducia, perché è solo del 3% l’aumento di coloro che pensano che il peggio sia ormai alle spalle. Tuttavia, la speranza che la crisi si stia lentamente allontanando è ormai palpabile.

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Tra gli intervistati, emerge soprattutto l’aspettativa nelle istituzioni europee come mezzo di crescita e di miglioramento della situazione occupazionale. Per il 29%  degli italiani, è proprio l’Unione Europea a dover diventare protagonista delle riforme, mentre solo il 16% demanda il compito al governo nazionale. In questo caso, gli italiani si sono mostrati più fiduciosi nelle istituzioni comunitarie rispetto agli altri stati membri, dove la media è stata del 23%. Istruzione e formazione professionale, inoltre, sono le chiavi di volta per far riemergere l’economia europea per il 46% degli intervistati. Al secondo posto, si collocano gli investimenti in ricerca ed innovazione.

Rimane, invece, una situazione di malcontento per quanto riguarda giovani e lavoro: complice la difficile situazione occupazionale italiana, il dato è inferiore alla media europea. E’ proprio la promozione del lavoro giovanile, attraverso scelte politiche oculate, una delle preoccupazioni maggiori per quasi la metà, il 46%, degli intervistati.

Gli ingredienti per un futuro migliore, secondo i dati raccolti dall’Eurobarometro, sembrano essere una grande fiducia nelle istituzioni europee, unita a investimenti in ricerca e innovazione e a una politica in grado di supportare lo sviluppo del lavoro giovanile, oltre alla lotta all’evasione fiscale.

L’Eurobarometro, nato nel 1973, si avvale sia di sondaggi che di gruppi di opinione: i dati raccolti, che registrano gli orientamenti dell’opinione pubblica europea, sono utili anche per preparare nuove proposte legislative o per valutare con maggiore coerenza quelle esistenti.

Nel caso dell’Eurobarometro 74, sono state 30.780 le interviste realizzate tra il 1° novembre e il 1° dicembre 2010. Il sondaggio ha coinvolto tutti i 27 paesi membri dell’UE, oltre alle quattro nazioni candidate all’adesione, cioè Croazia, Turchia, Islanda ed ex Repubblica Iugoslava di Macedonia. Protagonisti del sondaggio, un campione costituito da cittadini europei con un età superiore ai 15 anni.

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Isabella Berardi

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