Il piano di austerità varato dal Governo inizia a sortire qualche effetto sull’apparato della pubblica amministrazione, a tutti i livelli. Buone notizie arrivano dal censimento permanente delle auto blu partito il 6 dicembre scorso, che ha permesso di evidenziare una riduzione netta di 758 vetture a servizio di esponenti pubblici e di enti della PA, come risultato del saldo tra nuove acquisizioni (434) e dismissioni (1192) e una riduzione delle sole auto blu pari a 248 vetture in meno.

Una notizia attesa, o forse dovuta, a fronte degli innumerevoli sacrifici chiesti in questi mesi ai cittadini. Il tema della riduzione delle auto di servizio della Pubblica Amministrazione e dei relativi costi costituisce un capitolo importante del piano di spending review varato dal Governo.

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I primi dati del censimento permanente si riferiscono al primo trimestre 2012 e fanno segnare due risultati positivi:  una riduzione di 248 unità nelle vetture di rappresentanza con autista, pari al 2,5% del totale delle macchine di questa categoria, e l’adesione di altri 700 enti registrati, per un totale di 7.790 vetture, con una copertura superiore al 95% delle auto pubbliche.

Numeri che fanno intravedere, secondo il Ministero della Funzione Pubblica, un risparmio dei costi di gestione, acquisizione e accessori di tutto il parco macchine “di circa 35 milioni di euro annui, che sale a circa 105 milioni considerando il costo del personale che potrà essere ricollocato dalle amministrazioni in altre funzioni. Il risparmio stimato sulle sole auto blu, includendo il costo del personale, è pari a circa 60 milioni di euro”.

La riduzione, secondo i dati del censimento, è stata più sensibile presso le amministrazioni centrali “dove le acquisizioni sono praticamente azzerate e le dismissioni nel trimestre sono state nell’ordine del 4%, mentre negli altri settori la riduzione è stata nell’ordine dell’1%”.

Il comunicato del Ministero si chiude con una nota molto interessante, che va verso una trasparenza del Governo e della gestione della cosa pubblica, nella quale si legge: “Dal mese di maggio il Dipartimento della Funzione Pubblica fornirà i dati del censimento a scadenza mensile, distinti per amministrazioni centrali e regionali e con ripartizione per ciascuna regione”.

 

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Simona Martini

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