Coldiretti ha predisposto una mail “ad hoc” per far ripartire l’economia e l’occupazione nelle zone colpite dal terremoto attraverso il comparto agroalimentare, che è il motore e il simbolo di questi territori. L’attivazione della mail- [email protected] – è stata sollecitata dalle migliaia di richieste dei cittadini che hanno intasato i centralini e la posta elettronica di Coldiretti in una gara di solidarietà verso i terremotati, chiedendo di poter acquistare il Parmigiano Reggiano “terremotato” messo in vendita qualche giorno fa.

Lo scorso fine settimana, infatti, era partita l’iniziativa Coldiretti di mettere in vendita i pezzi delle forme di Parmigiano cadute dalle scaffalature a causa dello sciame sismico e che, nonostante siano perfettamente commestibili, sarebbero state di fatto invendibili.

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Ma si tratta della punta dell’iceberg. Almeno 500 milioni di euro di danni: è questo il primo bilancio stilato dalla Coldiretti sugli effetti del terremoto sul distretto agroalimentare italiano nel quale si produce oltre il 10%del Pil agricolo e dal quale partono (verso l’Italia e il resto del mondo) le più prestigiose produzioni agroalimentari nazionali – dal Parmigiano Reggiano all’aceto balsamico di Modena, dal prosciutto di Parma fino al Lambrusco.

Tra  le province di Modena, Ferrara, Piacenza, Mantova e Bologna, ma anche tra Rovigo e Reggio Emilia, si contano danni a caseifici, stabilimenti di lavorazione della frutta, cantine, acetaie di invecchiamento dell’aceto balsamico, magazzini di stagionatura dei formaggi Grana e Parmigiano, ma anche case rurali, stalle, fienili, macchinari distrutti e animali morti.  Il terremoto – continua Coldiretti- ha provocato anche un pericoloso rischio idrogeologico nei territori colpiti, con danni agli impianti idraulici. Una prima conseguenza è la sospensione del servizio irriguo per un’area della provincia modenese di 26.oo0 ettari che va da Novi di Modena a Carpi, Campogalliano e Soliera. Un territorio dove forte è la specializzazione per la frutticoltura e le numerose risaie.

I macelli dai quali si ottiene la materia prima per il prosciutto di Parma hanno fermato le attività e solo per l’aceto balsamico – sottolinea la Coldiretti – si stimano danni per 15 milioni di euro, mentre sono circa un milione le forme di Parmigiano Reggiano e Grana Padano rovinate a terra dopo le ultime forti scosse.

La vendita della prima tranche di Parmigiano “terremotato” ha scatenato una vera e propria gara di solidarietà tra i nostri connazionali, tanto che Coldiretti ha attivato l’e-mail [email protected], alla quale ci si può rivolgere per inviare le richieste, specificando nome, indirizzo, telefono, prodotto e quantitativo a cui si è interessati.

Coldiretti e i produttori coinvolti, pur nelle grandi difficoltà organizzative causate dal sisma, puntano ad estendere la vendita di questi prodotti d’eccellenza in tutta Italia, anche attraverso i negozi, le botteghe e i mercati di “Campagna Amica”, i mercati del contadino di Coldiretti.

Per proseguire nel modo migliore – spiega Coldiretti – occorre evitare le speculazioni, sempre in agguato, e dare ai consumatori le necessarie garanzie sulla qualità. Sono perciò in corso le opportune verifiche sui prodotti agraoalimentari che possono essere commercializzati, sulle modalità di acquisto e sui punti di vendita. Coldiretti fornirà informazioni in merito con comunicati stampa ai media e sul sito www.coldiretti.it , nonché alle stesse mail ricevute dai cittadini.

 

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Laura Pavesi

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