Sono stati resi pubblici i risultati delle indagini  che sono state condotte, dall’inizio dell’anno, dalla Guardia di Finanza in collaborazione con l’INPS e che hanno portato alla scoperta di migliaia di falsi invalidi e falsi poveri destinatari, indebitamente, delle prestazioni previdenziali. Si tratta di un’operazione che ha un valore sociale altissimo, perché consente notevoli risparmi non solo all’Inps, ma all’intera comunità.

Le truffe scoperte, fino ad oggi, dalla Guardia di Finanza e dall’Inps sono costate allo Stato italiano oltre 60 milioni di euro. Il “Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie” della Guardia di Finanza ha smascherato più di 400 italiani “finti poveri” residenti all’estero, che ricevevano l’assegno sociale di povertà per un totale di 9 milioni di euro. Contro questi falsi indigenti, l’Inps è già all’opera per il recupero delle somme indebitamente ricevute e si stima che, grazie ai risultati ottenuti dal Nucleo Speciale, l’Inps risparmierà 2,5 milioni ogni anno.

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Di altrettanta importanza è il lavoro svolto dalla Guardia di Finanza per l’individuazione di falsi invalidi e falsi poveri su tutto il territorio nazionale. I numeri delle indagini sono impressionanti: solo nella prima metà di quest’anno sono stati già scoperti 1.844 falsi poveri e 1.565 falsi invalidi e persone che hanno indebitamente percepito erogazioni previdenziali.

La Guardia di Finanza ha condotto le sue indagini su oltre 170.000 posizioni avvalendosi della stretta collaborazione dei Comandi Provinciali del Corpo e degli Uffici territoriali dell’Inps. Le prestazioni che hanno generato “sospetti” sono state analizzate in modo più approfondito, attraverso il confronto con informazioni contenute nelle banche dati nazionali, attraverso accertamenti bancari, nonché rilevamenti e accertamenti sul territorio.

Una volta accertata l’irregolarità delle posizioni sospette, per i truffatori è scattata l’immediata confisca delle somme illegalmente ricevute, dei beni di equivalente valore e, soprattutto, la perdita immediata di qualunque privilegio fornito dall’Inps.

“La collaborazione per far emergere le irregolarità nell’erogazione delle prestazioni previdenziali prosegue con grande successo” ha dichiarato con soddisfazione il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua. “Il lavoro congiunto ha permesso di scoprire numerosi casi di persone che percepivano gli assegni sociali pur risiedendo all’estero. L’individuazione di queste situazioni ha un valore sociale altissimo, perché consente notevoli risparmi non solo all’Inps, ma all’intera comunità”.

Tra gli altri, i casi più eclatanti sono stati quelli del pensionato della provincia di Udine scoperto dalle Fiamme Gialle a tagliare la legna: non ci sarebbe stato niente di strano se non avesse percepito una pensione per cecità assoluta. O quello dell’uomo di Pisa che risultava cieco per l’Inps, ma che andava a fare la spesa o al bar senza alcun tipo di accompagnamento.

In provincia di Brindisi, ad esempio, un imprenditore e 108 falsi braccianti “fingevano” di lavorare per ottenere i privilegi previsti per i lavoratori dell’agricoltura: hanno percepito indennità di disoccupazione, maternità e malattia per oltre 500.000 euro.

Un lavoro prezioso e meritorio, quello della Guardia di Finanza, che impedisce ai soliti “furbetti” di vivere alle spalle dei cittadini onesti e permette di destinare gli aiuti economici dello Stato solamente a coloro che hanno davvero bisogno di assistenza, perché veramente invalidi o in situazioni di disagio sociale.

 

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3 Commenti

  • p. berardi ha detto:

    Ovviamente mi rallegro che la GdF abbia scoperto tanti finti indigenti e finti invalidi, ma allo stesso tempo mi rattrista. Sono molti ma molti anni che tutti noi sappiamo che in Italia ci sono queste cose, ma abbiamo taciuto, i ns cattivi politici hanno taciuto, certi “incaricati” di controllare chiudevano un occhio o tutti e due in cambio di ricompense… Non parlo in modo qualunquistico: ho sentito con le mie orecchie e visto con i miei occhi… Ci voleva il Governo “Tecnico” per fare cose che sarebbero NORMALI in un Paese del primo mondo, come noi ci riteniamo con una certa presunzione? Allora -senza piangere sul latte versato- per il futuro non permettiamo più a cittadini disonesti, politici troppo a lungo al potere, controllori inefficienti o conniventi, di ripetere gli stessi errori. L’ultimo controllo, in democrazia, spetta a noi cittadini comuni, che dobbiamo avere il coraggio (vincendo paura e omertà), l’onestà e la responsabilità di valutare l’operato di chi prende le decisioni politiche ed economiche, a beneficio di tutti.

  • FABRIZIO DALLA VILLA ha detto:

    Ma perché si parla sempre di falsi invalidi, come se richiedere una qualsivoglia invalidità, sia la cosa più semplice di questo mondo? Forse è solamente il caso di far capire che ogni falso invalido è dato da una dichiarazione falsa di invalidità. Considerato che ci sono implicati: il medico di famiglia, una commissione medica per l’accertamento e l’Inps che paga eventuali pensioni, credete che richiedere un’invalidità sia la cosa più semplice di questo mondo. Qualcuno ha mai pensato di verificare le firme sui verbali di invalidità? Sono di medici veri o fasulli? Quel che più mi rattrista è la constatazione che l’Inps, nel caso di pagamento di pensioni, fino ad oggi ha accettato tutto. Siamo sicuri che all’interno dell’Inps tutti gli impiegati abbiano svolto il proprio dovere? Quindi, per cortesia, quando parliamo di falsi invalidi, cerchiamo di raccontare le storie per intero! Inoltre, forse sarebbe anche il caso che gli enti pubblici comunicassero di più tra loro. Come è possibile che l’Inps paghi pensioni di cecità totale a chi ha la patente di guida? Credo che lo scambio di informazioni sia indispensabile e non c’entri nulla la privacy!