Per la conclusione della sagra di paese, fuochi d’artificio virtuali anzichè reali, con un risparmio di 4.000 euro, che vanno alla scuola materna locale. In tempi di crisi e spending review, un parroco trevigiano ha pensato bene di tagliare le spese degli spettacoli pirotecnici a conclusione della tradizionale sagra di paese, optando per quelli virtuali.

Anche le parrocchie sono alle prese con i tagli alla spesa. Ne è un esempio la parrocchia di Roncade (Treviso) dove il parroco, don Valeriano Mason,  ha deciso di tagliare le spese per lo spettacolo pirotecnico a chiusura della tradizionale sagra locale.

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“Ho rotto una tradizione”, ha spiegato don Valeriano Mason, “ma dati i costi e le esigenze di ordine superiore, è stata una scelta che, a mio giudizio, va ripetuta. Non è più tempo di buttare i in fumo tutti quei soldi”.

Tuttavia i compaesani di don Mason non sono rimasti a bocca asciutta: i tradizionali fuochi d’artificio sono stati sostituiti da una proiezione di luci ed immagini sulla facciata della locale chiesa settecentesca, accompagnata da una colonna sonora consona allo spettacolo.

In questo modo, la parrocchia ha risparmiato circa 4.000 euro, che andranno a rimpinguare le casse della scuola materna – insieme al compenso dei tecnici curatori dello spettacolo, devoluto anch’esso all’istituto scolastivo.

Don Valeriano Mason, però, non è nuovo ad iniziative di questo tipo, in particolare a favore dell’asilo di Roncade. Già lo scorso anno, infatti, per consentire anche ai bambini di famiglie in difficoltà di frequentare la scuola materna, il parroco aveva invitato la popolazione ad “adottare” un bambino iscritto alla materna, ovvero a pagare una parte delle rette mensili per conto dei suoi genitori.

Fonte:  TrevisoToday

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