La crisi economica richiede una riqualificazione dell’impegno delle Forze Armate Italiane, fermo restando l’adempimento degli impegni internazionali assunti dal nostro Paese. E’ questo il messaggio che il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato al Convegno “Il ruolo dell’Italia nelle missioni internazionali” svoltosi a Montecitorio.

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“Nel contesto della comunità internazionale, l’Italia garantisce, ormai da oltre vent’anni, un contributo altamente significativo al mantenimento della pace e al ripristino di condizioni di stabilità e di sicurezza nei teatri di crisi”, si legge nel messaggio del Presidente, che ricorda come, tuttavia, la crisi economica imponga una revisione anche delle spese militari e delle missioni di pace.

“In tempi recenti, l’ulteriore rapida evoluzione degli scenari con il sopraggiungere di una grave e persistente contingenza economico finanziaria e l’emergere di nuove potenziali cause di conflittualità”, ha continuato Napolitano, “hanno posto l’esigenza di una profonda riqualificazione degli interventi e dell’organizzazione delle forze armate, fermo restando l’impegno del Paese in ambito Onu, Unione europea e Nato”.  

Questo è quanto si legge nel messaggio inviato da Giorgio Napolitano ai partecipanti al Convegno “Il ruolo dell’Italia nelle missioni internazionali”, organizzato dall’Istituto Affari Internazionali (Iai) e dall’Istituto per gli studi di politica internazionale (Ispi).

Il Presidente ha concluso l’intervento a distanza sottolineando “il processo di trasformazione intrapreso dai dicasteri degli Esteri e della Difesa, per la definizione di un nuovo e più efficace approccio alla cooperazione multinazionale e per una razionalizzazione dello strumento militare nazionale volta ad incrementare l’efficenza e a finalizzare più specificamente le capacità a prioritari compiti da assolvere”.

Non viene messo in discussione l’impegno dell’Italia nelle missioni internazionali, ma occorre fare i conti con le ristrettezze alle quali la crisi costringe il Paese.  Proseguono, quindi, le riflessioni su una spending review delle missioni di pace, senza rinunciare agli impegni internazionali assunti ed all’efficienza delle Forze Armate italiane.

 

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