Al  via una serie di iniziative che consentiranno di snellire le procedure di invio dei fondi destinati all’edilizia scolastica, con una corsia preferenziale per le strutture che necessitano di interventi urgenti. Ha avuto esito positivo l’incontro fra il Ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, e i presidente dell’Upi, Antonio Saitta. Dal confronto è emersa, infatti, l’esigenza di stabilire un rapporto basato su una rigorosa sinergia e orientato a trovare soluzioni all’annoso problema che riguarda le condizioni dell’edilizia scolastica in Italia. Strutture fatiscenti o addirittura mancanti, mezzi esigui per operare miglioramenti significativi: queste le basi di una questione che sarebbe riduttivo definire “spinosa”.

Come è possibile –  aveva polemizzato ai primi di novembre lo stesso Saitta –  che il Governo, dopo aver pubblicato un dossier nel quale ammette che il 40% delle scuole italiane dovrebbero essere abbattute e ricostruite, perché vecchie di 200 anni, insicure e non adatte ad accogliere i nostri ragazzi, poi non investa un solo euro per intervenire su questa emergenza e tolga mezzo miliardo di euro alle Province, che hanno il compito di presiedere proprio all’edilizia scolastica?”.

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Fortunatamente, se le premesse non sono state delle migliori, gli esiti del confronto con il Governo, hanno aperto nuove prospettive positive: Ministero dell’Istruzione e Upi, hanno trovato un punto di convergenza a proposito della necessità di “assicurare massimo impegno da parte del Governo e degli Enti locali per riaffermare la centralità degli interventi di nuova progettazione, ammodernamento e messa in sicurezza degli edifici scolastici“.

L’aspetto maggiormente significativo dell’incontro è la proposta, avanzata dal presidente dell’Upi, di firmare un Protocollo d’intesa, che oltre al Ministero dell’Istruzione e all’Upi coinvolga anche l’Anp (Associazione Nazionale dei Presidi) e che consenta di gestire i processi di manutenzione secondo i criteri – pioritari – di rapidità e ottimizzazione dei costi.

 

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