L’indagine “Tutela dei minori nei luoghi frequentati con regolarità, siamo in grado di garantirla?” realizzata da Ipsos per Save the Children parla chiaro:  un ragazzo su tre sa di episodi di abusi subiti da coetanei e il 94% dei genitori italiani teme la minaccia di comportamenti abusanti nei luoghi frequentati abitualmente dai figli, tra i quali sono annoverati centri sportivi ,scuole, oratori e parrocchie .

La possibilità che gli adulti, ai quali i ragazzi sono affidati nello svolgimento delle attività di studio, sport, svago,  si comportino in modo inappropriato arrivando anche a veri e propri abusi, è un fatto di cui genitori e figli si dimostrano coscienti” ha dichiarato Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia, nel presentare la ricerca.  “I dati ci dicono che in una buona parte dei casi non esiste un sistema conosciuto e condiviso da genitori, ragazzi e operatori delle stesse strutture, che consenta di segnalare adeguatamente l’accaduto perché non rimanga consegnato al silenzio e non si ripeta in futuro, o quando un sistema c’è, è insufficiente o sconosciuto a chi dovrebbe usufruirne. I minori stessi, si trovano così a non avere alcun riferimento per confrontarsi e agire senza timori”.

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E, da questa mancanza, è partita l’esigenza da parte dell’Associazione di creare una policy di riferimento che agisca come motore di prevenzione e formazione: è nata così  “Adulti a posto”. La policy prevede criteri specifici nella selezione del personale, l’adozione di un Codice di Condotta rispetto alla tutela dei minori diffuso e sottoscritto da tutti gli adulti che operano a contatto con i ragazzi, la formazione e sensibilizzazione del personale sul tema dei diritti e della tutela dei minori e la valutazione preventiva dei possibili rischi di abuso relativamente al tipo di attività svolta. Concretamente,”Adulti a Posto” prevede anche l’adozione di un sistema di “Segnalazione e Risposta” del sospetto di abuso, basato sia su meccanismi che garantiscono la tempestività (entro 24 ore) e la riservatezza della segnalazione, e sia sull’identificazione, nei diversi contesti sociali, di precise figure di riferimento, opportunamente preparate e note a tutti, che hanno il compito di raccogliere le segnalazioni e l’obbligo di darvi seguito in linea con la policy pe la legislazione nazionale.

L’iniziativa “Adulti a posto” adottata già con successo da Save the Children e dai centri UISP e CSI, che operano ogni giorno con centinaia di migliaia di ragazzi in tutto il territorio nazionale, ha però bisogno di essere diffusa ed è per questo che l’Associazione ha fatto appello alle istituzioni, laiche e religiose, affinchè si affrettino ad agire in questa direzione. Nello specifico è stato richiesto al Ministro dell’Istruzione di elaborare e adottare al più presto un Codice di Condotta rispetto alla tutela dei minori, sottoscritto da tutti gli insegnanti e dal personale non docente che operano all’interno della scuola; al Ministro dello Sport di intervenire presso il CONI al fine di concertare azioni dirette a sollecitare le singole Federazioni sportive ad agire in modo preventivo attraverso la formazione, sensibilizzazione e informazione dei propri operatori; e alle altre organizzazioni, laiche e religiose, di attivarsi per prevedere proprie linee guida a tutela dei bambini, bambine e adolescenti con i quali lavorano, per far conoscere i rischi e le modalità per prevenire ogni tipo di abuso.

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