Forse i poliziotti che nei giorni scorsi si sono tolti il casco antisommossa, dopo aver impedito l’assalto a diversi uffici dell’Agenzia delle Entrate a Torino e Genova, poi anche a Milano e Imperia, lo hanno fatto – come sostenuto in una nota ufficiale dalla Questura di Torino – per il “venir meno dello stato di tensione e delle esigenze di ordine pubblico“. Può essere. Ciò che però rimane è il significato simbolico del gesto, che ha suscitato l’apprezzamento di moltissimi cittadini e diversi rappresentati di categoria.
Per farsi un’idea del clima di questa vertenza basta però buttare un occhio ai social network dove -tutto sommato- è la gente ad esprimere liberamente (a volte anche troppo) la propria posizione e opinioni. E allora è proprio qui che si trovano video amatoriali come questo:
e tanti commenti, come quello di E.T. un poliziotto che commenta il video di Torino con queste parole
“Tranquilli, noi poliziotti, carabinieri, siamo parte del popolo, abbiamo figli senza lavoro, genitori pensionati che a stento arrivano a fine mese, e che spesso aiutano noi ad arrivare a fine mese. siamo figli di operai anche noi siamo parte del popolo, siamo vittime anche noi di furti e di soprusi , poi ovvio che si spaccano vetrine e si incendiano auto di povera gente ci scappano le cariche, ma anche noi che crediamo nello Stato come entità di territorio e persone, siamo stanchi dei politici e dei dirigenti che ci hanno male amministrato… auguri a tutti”
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SostieniciCerto, sullo sfondo rimane il malcontento generale per una situazione difficile da gestire. Per risolvere questi problemi serviranno altri gesti eclatanti e inaspettati, e certo non da parte dei soli poliziotti e cittadini. Speriamo però che il valore di un atto che stempera la tensione resti un messaggio recepito da tutti.