Il primo luglio 2014 è una data importante per il nostro paese. Inizia oggi il Semestre italiano di Presidenza al Consiglio dell’Unione europea, ovvero, l’Italia da oggi e per i prossimi 180 giorni (fino al 31 dicembre) assumerà la Presidenza del Consiglio dell’Unione europea. Questa che si presenta è un’importante opportunità per il nostro Paese.

Innanzitutto, avere la presidenza significa poter accrescere il nostro potere di influenza sull’agenda politica dell’Unione, portando, ad esempio, al centro del dibattito comunitario quelle tematiche che sono di portata europea ma che troppo spesso riguardano esclusivamente il nostro Paese, ma anche spingere nella direzione delle riforme strutturali, principale motore di crescita.  Di fondamentale importanza sarà quindi la capacità dell’Italia di promuovere una reale crescita sia interna che esterna, in Europa e a livello internazionale.

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Ma il vero impegno dell’Italia, da oggi in prima linea sullo scacchiere politico europeo, sarà quello di lavorare ad un “profondo cambio di mentalità” come sostiene Roberto Napoletano, sulle pagine del Sole24Ore online. Non sarà infatti possibile imporsi sulla scena internazionale come soggetto credibile senza risolvere prima le spinose questioni intestine. Servono interventi drastici e costruttivi a livello nazionale. Serve un segnale forte di volontà politica ed economica di leadership e di lungimiranza.

La presidenza italiana coincide con un periodo particolarmente delicato, ma denso di possibilità di cambiamenti, per l’Europa che ha da poco eletto un nuovo Parlamento e proprio oggi confermato il suo presidente uscente, Martin Schulz. Il programma della Presidenza del Consiglio dell’Unione verrà presentato al nascente Parlamento europeo, dal premier Matteo Renzi domani nel pomeriggio.

Il discorso e i lavori italiani in Europa saranno seguiti in tempo reale e trasmessi sul neonato sito italia2014.eu e attraverso l’account twitter @IT2014EU, con cui sarà possibile interagire con l’hashtag #IT2014EU. “Non provate un brivido pensando di essere chiamati oggi a realizzare quel sogno degli Stati Uniti d’Europa, avuto da quella generazione che nelle macerie del dopoguerra iniziò la creazione di un nuovo soggetto? Il tema dell’Europa è dire ai nostri figli, noi che siamo la generazione Erasmus, che è possibile che l’Europa oggi sia il luogo in cui è possibile la speranza” ha scritto ieri il premier Renzi sulle pagine del sito della presidenza italiana dell’Ue.

Ci auguriamo vivamente che questo brivido di orgoglio ed emozione possa, quanto prima, trasformarsi in un impegno concreto e collettivo di tendenza al miglioramento.

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Valentina Marchioni

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