Lui è Matteo Ferroni e nella vita fa l’architetto. Grazie alla sua idea in venti villaggi del Mali la sera c’è vita per le strade. La sua idea è semplice (e per questo geniale). Si parte dal telaio di una vecchia bicicletta, “un oggetto perfetto, per questo così diffuso nel mondo”, spiega Matteo, “a cui vengono aggiunti tubi idraulici, cavi del telefono, una batteria di moto ricaricata con i pannelli solari e una testa di alluminio dentro cui viene inserito il modulo-led, unico componente importato dall’Italia insieme allo stampo di plastica della testa”. La fabbricazione avviene a Ségou, capoluogo della regione, o nelle cittadine più vicine ai villaggi. Il progetto si chiama

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