Gli insegnanti e le scuole che valgono di più otterranno più soldi. Non è un’utopia ma il risultato di un progetto sperimentale che sarà applicato, dal corrente anno scolastico, ad alcuni istituti per volere del Ministero dell’Istruzione.Il ministro Mariastella Gelmini  ha dichiarato “Finalmente si iniziano a valutare i professori e le scuole su base meritocratica. Premi dunque ai migliori e non soldi legati solo all’anzianità di carriera”. Sta per finire, si spera, l’epoca degli insegnanti demotivati, frustrati da scarsi mezzi e da nessun incentivo al miglioramento professionale. Docenti “svogliati”, incapaci di gestire le esigenze degli alunni, con poca capacità di trasmettere i rudimenti di una materia? Le loro scuole non riceveranno fondi, l’offerta formativa sarà sempre più debole, gli studenti si iscriveranno altrove e la scuola chiuderà. Questa è più o meno l’idea di base del progetto. Quindi portare all’autoeliminazione (o quasi) dei poli “scarsi” e al contrario, spingere e incentivare con premi e fondi aggiuntivi quelle scuole eccellenti – per docenti, dirigenza e capacità formativa – penalizzate nella programmazione didattica da una distribuzione di fondi che non distingue tra chi ha voglia di sperimentare, di dare e di offrire e di più e chi invece non si avvicina nemmeno al completamento del programma ministeriale.

Sarà compito di una commissione composta per l’occasione giudicare i meriti degli insegnanti: a farne parte il preside dell’istituto dove il docente insegna, due professori eletti dai collegi e un rappresentante dei genitori, come osservatore esterno. Oltre ai giudizi di alcuni ispettori, appositamente nominati, che stileranno una graduatoria regionale. E spazio sarà concesso anche ai giudizi dei ragazzi. Ad essere messo sotto il microscopio non sarà solo il curriculum del professore, ma anche la capacità di interagire con gli studenti e di saperli stimolare. In palio, c’è uno stipendio in più per questi insegnanti meritevoli. Ma crediamo che non sia solo questo ad esortare i professori motivati. Più importante è la promozione di valori come etica e responsabilità, lontani dall’idea di insegnamento come posto fisso, e legati al concetto di docenza come trasmissione di emozioni, esperienza e valori, al di là di una seppur doverosa ricompensa.Per gli istituti più meritevoli sarà possibile ottenere un premio fino a 70 mila euro.

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Per ora, il progetto relativo agli istituti verrà attivato solo nelle scuole medie delle province di Pisa e Siracusa. A fornire elemento di valutazione saranno appositi test INVALSI e la verifica di una serie di indicatori, come il rapporto scuola-famiglia o quello scuola-territorio, la corretta gestione delle risorse, i livelli di abbandono della carriera scolastica. Per la sperimentazione connessa agli insegnanti, invece, i territori interessati sono quelli di Napoli e Torino.

Criteri e metodologie per la valutazione di entrambi i progetti sperimentali sono stati fissati da una commissione, costituita a febbraio di quest’anno.

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Isabella Berardi

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