D opo tanti tagli, finalmente una notizia in controtendenza per i nostri Beni culturali: 76 milioni di euro stanziati dal Cipe, che andranno ad un numero limitato di progetti, ma molto importanti, a Milano,  Reggio Calabria, Venezia e Napoli.

Va detto che questi fondi non risolvono il problema. Resta sullo sfondo la miopia “cultural-politica” di non voler vedere nel nostro Patrimonio un asset fondamentale per lo sviluppo futuro del sistema-Italia. Il Patrimonio Culturale italiano non diventa nemmeno quest’anno, come dovrebbe, la principale scommessa economico-strategica per un paese così ricco di Arte e di Paesaggio come il nostro. Arte e Paesaggio unici al mondo, invidiati da tutti e non replicabili né riproducibili altrove.

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Eppure, questi 76 milioni di euro hanno molti meriti. Innanzitutto non si finanzia più a pioggia, rischiando (com’ è troppo spesso avvenuto in passato) di vanificare in mille rivoli un consistente impegno economico.

Altro merito è aver avviato la macchina scandalosamente ferma di Brera, magnifico progetto tanto ricco di prospettive per Milano quanto povero di adeguati finanziamenti. Lo stesso discorso vale per il Museo archeologico di Reggio Calabria, con i magnifici Bronzi di Riace ancora sdraiati nell’ androne del Consiglio regionale perché privi della loro «casa».

Meritorio l’ intervento per le Gallerie dell’ Accademia a Venezia, per non parlare di Palazzo Reale a Napoli e di Capodimonte, mirabile reggia-museo poco valorizzata (120.000 visitatori nel 2010 contro, ad esempio, i 600.000 di Caserta).

Un numero limitato di interventi, dicevamo, ma saggiamente indirizzati laddove il progetto di valorizzazione esiste già da molto tempo. E aspetta solo per essere realizzato.

 

Fonte: www.corriere.it

 

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Laura Pavesi

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