Economia & Lavoro

Assegni e libretti, la rivoluzione sicurezza

di 29 Maggio 2008No Comments

Tracciabilità e sicurezza è la parola d’ordine del settore bancario che si attiva per prevenire truffe e raggiri, spesso attuate con assegni e libretti al portatore. “L’assegno è uno strumento di pagamento che non va demonizzato, ma va piuttosto modernizzato: reso più sicuro e più trasparente. Capire cosa cambia è importante”. La pensa così Giuseppe Zandra direttore generale di ABI (Associazione Bancari Italiani). E infatti sono entrate in vigore nuove norme per la gestione di libretti al portatore e comuni assegni.

La rivoluzione antiriciclaggio, messa a punto con la collaborazione del Comitato antiriciclaggio, prevede lo stop degli assegni cosiddetti “trasferibili” di mano in mano e lo “svuotamento” dei libretti al portatore per le cifre eccedenti i 5000 euro. E’ importante però essere correttamente informati per non incorrere in sorprese dell’ultimo minuto. Attenzione: un uso non corretto della carta-moneta prevede delle sanzioni: dall’1 al 40% del totale dell’importo trasferito per gli assegni e, per chi invece non regolarizza i libretti, sanzioni fino al 20%.

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La nuova normativa intende salvaguardare le fasce di persone maggiormente esposte alle truffe “assicurando” l’incasso del titolo di credito allo sportello bancario. Per chi invece vorrà continuare ad usare assegni in forma libera potrà farlo, ma dal 1 maggio con più attenzione: è infatti necessaria una specifica richiesta alla propria banca e il pagamento di un’imposta di bollo pari a 1,50 e che la Banca verserà allo Stato.

Chi possiede ancora i vecchi libretti potrà utilizzarli, ma con qualche accortezza. Pena sanzioni amministrative piuttosto salate. I vecchi carnet dovranno essere obbligatoriamente utilizzati con la dicitura “non trasferibile” e soprattutto la cifra riportata sull’assegno dovrà essere – al massimo – di 4.999 euro.

L’obiettivo della manovra è la tracciabilità: capire velocemente dove vanno a finire i soldi è fondamentale, cosa difficile quando i titoli di credito vengono passati in lunghe catene di destinatari.

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Francesca Farina

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