Economia & Lavoro

UE: Approvata la supervigilanza comunitaria sui mercati

di 21 Giugno 2009No Comments

Con la decisione di istituire un servizio di sorveglianza comune sui mercati europei, che avrà la priorità sulle istituzioni di carattere nazionale, il Consiglio Europeo ha compiuto un importante passo verso una maggiore regolamentazione e controllo dei mercati comunitari.
Questa scelta, doverosa e, per il peso avuto dal sistema finanziario nella crisi, obbligatoria, porterà a rendere operativa la struttura di vigilanza entro il 2010.

Il sistema prevede un’articolazione su due livelli: macro e microeconomico. Sul primo opererà lo European Systemic Risk Board(Esrb) che avrà il compito di valutare permanentemente i rischi per la stabilità del sistema finanziario e il potere di controllo sulle misure indicate.
A livello microeconomico nascerà lo European System of Financial Supervisors(Esfs), sistema di supervisione finanziaria articolato in tre authority: per il sistema borsistico, bancario ed assicurativo.
I tre supervisori saranno impegnati a stilare un“Libro delle regole uniche europee” da applicare a tutte le istituzioni finanziarie del Mercato Unico.
Le tre authority dovranno, ognuna nel proprio ambito, supervisionare sia le attività svolte dai gruppi di controllo nazionali che dai gruppi transfrontalieri. Inoltre l’Esfs interverrà, con decisione vincolante, in caso di contrasti tra le autorità nazionali, verificherà il rispetto delle regole comuni e supervisionerà le attività delle agenzie di rating.

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L’istituzione del sistema di vigilanza UE non è stata una decisione indolore né unanime, dovendo scontare le forti resistenze della Gran Bretagna, cuore degli interessi della City. Londra ha comunque portato a casa un risultato: la supervigilanza europea non potrà interferire con le sovranità degli stati membri in materia di bilanci pubblici.
Tradotto in concreto questo significa che i salvataggi di gruppi finanziari e banche- attività piuttosto praticata nell’ultimo anno- resteranno ancora di pertinenza dei singoli stati nazionali.

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Imma Di Nardo

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