Dal Parlamento Europeo arriva il tanto atteso via libera alla nuova direttiva sui diritti dei consumatori. Ieri, infatti, il Parlamento in seduta plenaria a Bruxelles ha approvato (615 voti favorevoli, 16 contrari e 21 astensioni) la nuova normativa. Le principali novità riguardano gli acquisti on line: il tempo di recesso si allunga da una a 2 settimane dal ricevimento del bene; i commercianti on line avranno nuovi obblighi sulle informazioni da fornire agli acquirenti sul prezzo totale, sulla merce ordinata e sui contatti d’acquisto.

“Abbiamo voluto regolare principalmente i contratti negoziati fuori dai locali commerciali e quelli on line, dove si svolge la maggior parte delle vendite transfrontaliere” ha commentato il relatore del Parlamento e capo negoziatore Andreas Schwab (PPE, DE), aggiungendo: “La nuova direttiva è un buon esempio di come più Europa porti maggiori vantaggi sia per i consumatori sia per i commercianti. Abbiamo raggiunto un accordo equilibrato che soddisfa sia le richieste dei consumatori sia quelle degli interessi economici “.

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Le attuali norme comunitarie sui diritti dei consumatori sono state emanate prima della rivoluzione digitale e oggi i consumatori sono scarsamente protetti quando fanno shopping on line. Le preoccupazioni per il ritardo o la mancata consegna della merce, nonché la frammentazione tra gli Stati membri di norme a tutela del consumatore, li trattengono dal fare shopping transfrontaliero on line. Allo stesso tempo, le aziende citano le differenze legislative tra Stati membri come principale causa della scarsa vendita transfrontaliera.

L’approvazione formale delle nuove regole da parte del Consiglio dei ministri è prevista per il mese di luglio; gli Stati membri avranno un massimo di 2 anni per attuarle.

Grande soddisfazione espressa da Adiconsum. “Adesso – dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale Vicario di Adiconsum – è il tempo di aprire un tavolo negoziale con le Associazioni imprenditoriali delle aziende del commercio e dei servizi, con particolare riferimento alle Aziende della Grande Distribuzione Organizzata che commercializzano prodotti informatici ed elettrodomestici per una reale applicazione della nuova norma e per eliminare anche i costi di ritiro per il corretto smaltimento degli elettrodomestici usati, per legge a carico delle aziende, e che troppo spesso sono caricati invece sui consumatori mascherati sotto altre voci di costo”.

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Valentina Corvino

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