Possedere un’automobile oggi, in tempi di crisi, si potrebbe quasi definire un “privilegio per pochi”: benzina, bollo, polizza assicurativa e pedaggi autostradali alleggeriscono il portafoglio degli italiani in modo sostanziale.
E non è tutto: se si pensa ai tagliandi, alle eventuali multe, alle Ztl o alle strisce blu, il costo di un’automobile raggiunge livelli esorbitanti.
Se, per quanto riguarda l’assicurazione auto, un margine di risparmio è possibile grazie al confronto tra le proposte delle diverse compagnie e all’ultimo intervento dell’Aci, le altre voci di spesa sono inevitabili se si persevera nel voler utilizzare la propria autovettura.

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A fronte di una simile situazione, il “car sharingsta incontrando, sempre più, il favore di tanti italiani.
Per risparmiare sulla polizza assicurativa della macchina, infatti, ormai gli automobilisti le pensano tutte a partire dai confronti di preventivi sul web. Utilizzare il car-sharing, però, permette di tagliare radicalmente le spese e il sistema sembra attirare le attenzioni degli italiani.

Il responsabile del car sharing nella città di Roma, Bartolucci, ha sottolineato come il fenomeno sia in costante crescita: “Al 31 marzo 2012, gli utenti sono 2.294: in media, 40 nuovi iscritti al mese dall’inizio del 2012. Una domanda che cresce in maniera sostenuta, anche se l’offerta è sostanzialmente invariata e copre integralmente solo quattro Municipi”.
Aggiunge ancora Bartolucci: “I nostri utenti hanno in media 46 anni e la loro è una scelta ponderata, da padri di famiglia che decidono di lasciare la macchina privata per rispettare l’ambiente e risparmiare. In questi ultimi mesi, poi, stiamo notando un uso più oculato e, perciò, efficiente sul numero di giorni utilizzati e sui chilometri percorsi. Insomma, con la crisi si risparmia anche sul car sharing”. Diverso, invece, il discorso per i giovani guidatori, ancora troppo affezionati all’idea di possedere una autovettura tutta loro.
Oltre alla capitale, che conta circa 104 vetture impiegate per il car sharing, ci sono anche Milano con 132 vetture e Torino con 126. E chissà che il costo elevato che una normale polizza assicurativa comporta, non finisca per diffondere il fenomeno del car sharing anche al sud Italia.
Ma come funziona il car sharing? Il servizio di car sharing offre la possibilità a tutti gli automobilisti dotati di patente di utilizzare un’auto messa a disposizione da una data impresa. Nelle città, in sostanza, vengono messe in circolazione vere e proprie flotte di macchine in condivisione che si possono prelevare per dirigersi ovunque entro i confini municipali.
In genere, per accedere al servizio di car sharing, occorre utilizzare una carta di credito e una tessera specifica che può essere rilasciata gratuitamente o con un costo esiguo. Una volta entrati nell’auto ci si potrà mettere alla guida e si attiverà il contatore dei minuti che permetterà il calcolo della tariffa del servizio di car sharing.
La comodità del car sharing è che una volta preso il mezzo lo si potrà lasciare in qualsiasi parcheggio autorizzato della città, senza dover per forza tornare sul luogo d’inizio corsa. Oltre a questo, poi, si potrà ovviamente salire sull’auto in più persone (a seconda della grandezza della macchina) e condividere, oltre al viaggio, anche le spese.
Il car sharing sta spopolando fra i giovani, ma non solo, perché è un servizio utile, comodo, economico, ecologico e anche divertente. Col passare degli anni, sicuramente arriveranno nuove imprese di car sharing che metteranno a disposizione nuovi mezzi. L’auspicio è che questo servizio si possa diffondere in modo capillare in tutto il Paese.

Per approfondire:

Crisi e caro benzina: è boom dell’auto condivisa
Italiani: pronti per l’auto elettrica

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Linda Iulianella

Linda Iulianella

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