Evitare sprechi e abbattere i costi in bolletta della fornitura elettrica é possibile se si tiene conto delle svariate possibilità di cui dispone il mercato dell’energia. Le compagnie del settore, infatti, hanno predisposto una lunga serie di offerte pensate in relazione alle esigenze di tutte le tipologie di consumatori. Per evitare una spesa eccessiva, dunque, é sufficiente riflettere sulle proprie abitudini ed individuare un prodotto adeguato, molto spesso confrontare le migliori tariffe di luce e gas può costituire un’ottima opportunità per trovare in fretta ciò di cui abbiamo bisogno.

Recentemente l’Aeeg, l’Autorità per l’energia elettrica e il gas ha stabilito maggiori tutele per i consumatori abolendo la BICSE (Banca dati Inadempimenti dei Clienti finali nel Settore Energetico). L’istituzione di questa lista aveva provocato un vespaio di polemiche e aspre critiche. I consumatori infatti, nonostante abbiano operato un confronto tra le offerte di energia elettrica per trovare la più economica, sono gravati da continui rincari. “Non è nostro intento fare una graduatoria reputazionale dei clienti – ha affermato Bortoni, presidente dell’Aeeg – Non serve avere una black list dei clienti finali. Ci sono altri modi per monitorare e controllare il fenomeno della morosità”.

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Nessun passo indietro invece da parte dell’Autorità sulla campagna informativa e sul “numero verde  per il consumatore di energia”, che dovrebbero permettere agli utenti di orientarsi tra le numerose offerte commerciali del mercato libero. Il numero verde, 800 166 654, già attivo dal 2007, è a disposizione di tutti quei cittadini che volessero avere maggiori informazioni oltre che chiarimenti su allacciamenti, doppie fatturazioni, contratti, reclami e bonus.

Intanto, le associazioni dei consumatori, da sempre contrarie alla “black list”, possono cantar vittoria. “In merito all’istituzione del Registro e all’implementazione del BICSE, abbiamo espresso fin da subito la nostra contrarietà – commenta Pietro Giordano, segretario generale Adiconsum – alla luce della corresponsione già in bolletta di una quota pari a 4,7 euro/anno per la copertura del rischio morosità e alla luce anche del fatto che i consumatori morosi rappresentano solo il 10% del totale e non può essere imputabile loro anche l’iscrizione ad un Registro”.

Proprio da Adiconsum arriva una proposta tutta nuova, finalizzata a frenare quel fenomeno di morosità troppo frequente in Italia: “Destinare una quota di quanto versato dai consumatori in bolletta alla costituzione di un Fondo di Solidarietà Paritetico che aiuti le famiglie in difficoltà nel pagamento delle bollette, salvaguardando al contempo le aziende dell’energia nei confronti del fenomeno morosità”. “Bisogna trovare inoltre – conclude Giordano – soluzioni più avanzate per imprese e consumatori attraverso la conciliazione paritetica extragiudiziale per il contenzioso inerente le morosità”.

Vediamo, nel dettaglio, quali sono le motivazioni che spingono le associazioni dei consumatori a rifiutare l’istituzione del registro per i morosi delle bollette di gas e luce. Innanzitutto la considerazione che una parte delle morosità sono da ascrivere a pratiche commerciali scorrette, come la stipula di contratti senza l’esplicito consenso del cliente, e servizi non richiesti: il fenomeno è molto diffuso e causa di numerose contestazioni tra i clienti e le società.

Bisogna poi considerare la questione delle fatture che riportano dati di consumo stimati ma non effettivi e che quindi generano importi da pagare non corretti e sproporzionati rispetto al consumo reale, e perciò ulteriori contenziosi.

Inoltre l’istituzione della black list sarebbe anacronistica, vista la situazione economica di questo momento, in cui molte famiglie faticano ad arrivare alla fine del mese.

C’è poi l’importante questione delle conseguenze che deriverebbero dall’iscrizione alla banca dati: se questo sistema dovesse essere introdotto, tutti cittadini che per vari motivi non risultino aver pagato anche solo una bolletta, rischiano di finire nella banca dati dei cattivi pagatori, con tutte le conseguenze del caso, come ad esempio l’impossibilità di attivare una nuova fornitura energetica o cambiare venditore. Lo stesso accadrebbe per le imprese.

 

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Un Commento

  • pannello fotovoltaico blog ha detto:

    Un impianto fotovoltaico da 3 kw è in grado di produrre una quantità di energia tale da coprire, in teoria, il fabbisogno energetico medio di una famiglia italiana: ciò vuol dire che se un nucleo familiare riuscisse a consumare tutta l’energia prodotta in loco risparmierebbe l’intero costo di energia in bolletta.