Le sempre più diffuse collaborazioni tra carte e associazioni no profit permettono di fare una buona azione semplicemente pagando con la carta di credito.

I pagamenti elettronici sono sempre più prediletti rispetto all’uso del denaro contante per diverse ragioni: in parte per l’estrema praticità di dover semplicemente strisciare una tessera, senza perdere tempo a racimolare carta e moneta, contandoli più volte, sull’altro versante c’è il forte senso di sicurezza legato all’uso di strumenti in grado di opporsi sempre più alle truffe e che quindi espongono meno al rischio di furti.
Se a tutto questo associamo anche la possibilità di agire a scopo benefico, il gioco è fatto.

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Entrare in un supermercato, acquistare con le proprie carte di pagamento e compiere automaticamente un gesto di solidarietà: si tratta di una possibilità concreta e sempre più diffusa, grazie alle collaborazioni tra istituti di credito e circuiti di pagamento elettronici e associazioni benefiche. Si tratta di una forma di intesa sta progressivamente prendendo piede in Italia e che permette di trasformare la spesa in una pratica charity.
Una di queste partnership è quella stretta da WFP (World Food Programme) con il circuito internazionale MasterCard. La collaborazione coinvolge alcuni punti vendita della catena Auchan in Lombardia e riguarda i pagamenti effettuati con tecnologia contactless.

Per ogni pagamento effettuato negli ipermercati convenzionati con una carta contactless MasterCard o Maestro, infatti, sarà versato un contributo benefico. Grazie all’intesa tra MasterCard e il Programma Alimentare Mondiale, la cifra ricavata verrà utilizzata per donare un pasto ai bambini delle scuole in Africa.
Gli ipermercati Auchan interessati dall’iniziativa, che sarà valida fino al prossimo 31 ottobre, sono in tutto otto e hanno sede a Cesano Boscone, Cinisello Balsamo, Rescaldina, Nerviano, Merate, Monza e Vimodrone.
MasterCard non è il primo gruppo ad aver sperimentato una partnership di tipo benefico: un altro esempio è la collaborazione intrecciata da UniCredit e il Wwf per la creazione di una carta di credito che va in soccorso dell’ecosistema. L’UniCredit card WWF, infatti, permetteva di donare il 3 per mille delle spese effettuate con questa carta a un fondo per la protezione di numerose oasi italiane.

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