Per quanto riguarda il settore dei mutui, le notizie positive si susseguono portando una ventata di cambiamento da tempo auspicata del settore.
Se a livello europeo, una svolta decisiva è stata segnata dalla decisione di diminuire i tassi di interesse sui tassi futuri e in essere, anche nel nostro Paese sono all’attivo alcune modifiche che potrebbero favorire non poco i consumatori.

Cassa Depositi e Prestiti e Abi hanno si sono unite per dare nuovo slancio al settore dei mutui per la casa. Sono stati stanziati 2 miliardi per far aumentare le richieste di mutui e per sostenere lavori sulle abitazioni per migliorarne l’efficienza energetica.
“Plafond Casa”, è il nome scelto per questo fondo che, veicolato dagli istituti che erogano prestiti come Barclays, Cariparma, Mediolanum, servirà soprattutto alle famiglie numerose, alle giovani coppie e alle famiglie con un membro disabile. Una notizia certamente positiva che si spera dia veramente una spinta al settore che oggi è messo in crisi dalla generale situazione economica. Da una parte, infatti, le banche cercano di tutelarsi chiedendo molte garazie a chi chiede di aprire un mutuo, dall’altra ci sono i potenziali clienti che, sempre causa crisi, si trovano in difficoltà a dare certezze economiche.

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Il Ministro delle infrstrutture e dei trasporti Maurizio Lupi ha commentato così: “La firma della convenzione tra Cassa Depositi e Prestiti e Abi per rendere operativo il “Plafond Casa”, è una bella notizia, un segnale importante della possibilità di lavorare insieme per affrontare le emergenze del Paese”. Cassa Depositi e Prestiti ha messo a disposizione inoltre altri 3 miliardi di euro per l’acquisto di obbligazioni bancarie con oggetto i mutui residenziali. Sono così 5, in totale, i miliardi di euro messi a disposizione per la ripresa del mercato immobiliare residenziale. Anche il presidente dell’Ance, Associazione Nazionale Costruttori Edili, Paolo Buzzetti, è felice della notizia: “Noi ci puntiamo tantissimo, negli Stati Uniti questo tipo di politica ha fatto riprendere il mercato della casa in maniera fisiologica, da noi probabilmente non riuscirà, ma diciamo che ci speriamo”. “L’importante è riuscire a riportare i mutui a una quota del valore dell’immobile ragionevole. Il 70% è considerato un valore adatto perché consente a chi lavora e mette da parte il 30% della sua retribuzione a risparmiare in 2-3 anni abbastanza per la parte fissa dell’acquisto di una casa. Se si scende al 50% significa che sono necessari otto anni, è troppo” ha concluso.

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