Sarà presto legge in California la proposta che obbliga i produttori a installare un antifurto per smartphone sui nuovi dispositivi: d’accordo Apple e Samsung

Negli ultimi anni si è assistito ad una diffusione capillare di dispositivi mobili, grazie soprattutto alle convenzioni stipulate dalle compagnie telefoniche per agevolarne l’acquisto: è sufficiente infatti confrontare le offerte Vodafone, Wind, Tre o di altri operatori per individuare un piano tariffario che consenta l’acquisto rateizzato di uno smartphone, correlato da servizi come chiamate, sms e GB di navigazione.
Avere un cellulare di ultima generazione quindi è una prassi assolutamente normale; anzi, chi non possiede uno smartphone o non lo reputa necessario viene quasi additato come un retrogrado avverso alla tecnologia.

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Stiamo parlando quindi di un bene molto ricercato e, al tempo stesso, molto rubato, considerando la facilità con cui gli smartphone, soprattutto i top di gamma, possono essere rivenduti. Secondo una ricerca di Consumer Reports, infatti, i furti di smartphone sarebbero in forte aumento in tutti gli Stati Uniti: nel 2013 le persone derubate del cellulare sono state 3,1 milioni, il doppio del 2012.
Abbiamo già visto che, in risposta a questo tipo di situazione, si parlava di installare dei sistemi antifurto sugli smartphone e, a quanto pare, questa ipotesi diverrà presto una realtà.

Negli Stati Uniti invece l’antifurto per smartphone sarà presto realtà. Proprio per cercare di ostacolare il furto e poi la rivendita degli smartphone rubati, in California sarà presto legge il provvedimento, presentato dal Senatore Mark Leno e dal procuratore Distrettuale di San Francisco George Gascon, che impone l’obbligo di installazione su tutti gli smartphone prodotti dopo il primo luglio 2015 di un dispositivo, chiamato Kill-switch, che ne renda impossibile l’uso nel caso fossero sottratti al legittimo proprietario.

Questo sistema di antifurto permetterà, una volta perso lo smartphone, di disabilitare completamente il telefono e di renderlo un guscio vuoto e inservibile. Il provvedimento, inizialmente bloccato da alcuni senatori, nella discussione del 24 aprile è invece riuscito a passare; pochi passi ancora e potrà essere firmato e reso esecutivo dal Governatore della California. I responsabili della proposta di legge hanno parlato di una norma di “emergenza”, voluta proprio per rispondere al crescente numero di furti di smartphone.

La tecnologia dell’antifurto per smartphone che dovrebbe essere implementata sui nuovi smartphone prevede che gli utenti siano in grado di ripulire da remoto il dispositivo dai propri dati sensibili, di rendere inutilizzabile lo smartphone senza una password o un codice, di impedire la riattivazione del dispositivo a chi non è in possesso di una particolare autorizzazione e di poter riattivare il telefono e di recuperare i dati eliminati (salvati però su cloud) se dovessero rientrare in possesso del dispositivo sottratto. Una volta ritrovato e poter ripristinare i propri dati (salvati in un sistema cloud).

Anche a livello federale la battaglia per l’emanazione di un atto molto simile, lo Smartphone Theft Prevenction Act, va avanti, nonostante l’iniziale avversione delle grandi multinazionali come Apple e Samsung. Per ora, tuttavia, nonostante il ripensamento dei giganti della produzione di smartphone, il provvedimento resta ancora impantanato nella discussione in corso nella commissione competente.

Dopo l’iniziale ritrosia di Apple e Samsung, si diceva, i due giganti sono tornati sui propri passi ammettendo l’utilità della legge; in ogni caso gli smartphone delle due società prevedono già la presenza di sistemi di geolocalizzazione dello smartphone o di blocco dello stesso in caso di furto. Nonostante questo però ancora molti negli Stati Uniti si oppongono a tale norma, temendo le possibili infiltrazioni di virus che possano attivare il dispositivo senza il consenso del proprietario bloccando il dispositivo in modo definitivo.

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Linda Iulianella

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