Crisi o non crisi? Questo è il dilemma. Tra dichiarazioni di ripresa e segnali persistenti di una crisi non ancora risolta, Expo 2015 ha aperto i battenti in un contesto economico ricco di stimoli, ma anche denso di contraddizioni.

Tra cupisti cronici ed expottimisti, quel che è certo – dati alla mano – è che il presente del tutto roseo non è: una recentissima indagine condotto da Openpolis, ha infatti rivelato cifre che sottolineano quantomeno la complessità della congiuntura economica attuale. Il dossier “Piove sul bagnato” ha infatti evidenziato le difficoltà a ridimensionare il peso della disoccupazione, l’acuirsi di un gap salariale che penalizza la manodopera femminile e l’inquietante emergere di una nuova categoria: i NEET (Not Engaged in Education or Employement), ragazzi tra i 15 e i 24 anni che non studiano più e non lavorano ancora.

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Tutto male, quindi? Certamente no. In realtà il quadro è più complesso che allarmante ed Expo ne è un valido esempio. Fenomeno mondiale che si inserisce nel solco di una consolidata tradizione fieristica, Expo ha reso Milano “più Milano” trasformandola di giorno in giorno in una città sempre più fruibile: basti pensare alla nuova Darsena o al Mercato Metropolitano. Certo, la Fiera vera e propria a volte si configura come una cittadella dorata e dai prezzi salatissimi, ma anche in questo senso la realtà è da prendere con le pinze, non solo perché nel mondo del “sentito dire” la bufala regna sovrana ma anche per l’emergere di iniziative che facilitano l’accesso a codici sconto anche consistenti.

Parliamo per esempio di Piucodicisconto.com, una realtà imprenditoriale giovane, non solo perché nata nel 2013 ma anche perché sviluppata da un team di giovani che – sfuggendo al catastrofismo delle statistiche sull’occupazione giovanile – hanno saputo sfidare la crisi, trasformando in risorsa proprio una delle sue conseguenze: l’esigenza di risparmiare. È così che è nato il portale, completamente gratuito: un collettore di sconti e offerte attive in diversi ambiti, che vanno dall’alimentazione, ai viaggi, al fitness fino agli ingressi Expo, appunto. In Italia sono già 600 i negozi affiliati al portale (Fastweb, Boscolo Hotel e Air France – giusto per citare qualche nome).

Ancora una volta – come per tante riuscite iniziative – la parola d’ordine è “innovazione”: un vero e proprio mantra della modernità che l’équipe ha cavalcato con ricerche e aggiornamenti continui.  Una bella storia tutta italiana, che mostra come sia complesso leggere la congiuntura lavorativa attuale in modo univoco. Crisi o non crisi? Il dilemma resta, ma forse – giusto per parafrasare il dossier di Openpolis – non sempre piove sul bagnato.

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