Secondo la Banca Mondiale, nel 2011 la cosiddetta “app economy” (l’economia generata dalle “mobile apps”) ha creato solo negli USA circa 466.000 nuovi posti di lavoro, cioè il 45% in più rispetto al 2010, dimostrando di essere un’importante incubatore di occupazione. Le applicazioni (o app), infatti, hanno vita ad un sistema economico inedito fino a pochi anni fa: la cosidetta “app economy”, che ha creato nuovi modi di fare business e, soprattutto, centinaia di migliaia di posti di lavoro in tutto il mondo.

La Banca Mondiale assicura che gli abbonamenti di telefonia mobile nel mondo sono ormai più di 6 miliardi, cioè 6 volte in più rispetto alla quantità del 2000. Tale incremento vertiginoso – oltre a determinare un trend difficilmente raffreddabile e tanto meno invertibile nel breve – ha propiziato un proporzionale incremento della “app economy”.

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La “app economy” è un meccanismo economico ben preciso, nel quale  sviluppatori di terze parti e società di design, creano e distribuiscono per piattaforme differenti come smartphone, tablet, internet Tv, e social media. Attualmente, gran parte del pubblico tende ad associare il termine app agli smartphone. Ma non è del tutto esatto, poiché qualasisi strumento connesso al web può avere un suo “app store”.

Si calcola che nel 2011 siano state scaricate oltre 30 miliardi di “mobile app”, soprattutto per estendere la capacità dei telefoni.  Secondo la Banca Mondiale, la telefonia mobile stimola l’attività imprenditoriale, creando nuovi posti di lavoro autonomo, a tempo parziale e flexwork, dando opportunità per il secondo e il terzo lavoro.

Nel 2011 l’app economy ha creato 466.000 posti di lavoro negli  USA, cioè il 45% in più rispetto al 2010, e le “mobile money” hanno dimostrato di essere generatrici di posti di lavoro.

Il Rapporto cita, come esempio, la Safaricom M-Pesa, che da sola ha impiegato 23.000 persone in Kenya, mentre il secondo operatore kenyota, Airtel Kenya, prevede di occuparne 25.000 per il nuovo servizio mobile money.

La Banca Mondiale, infine, cita anche il Kerala (in India): il programma “mGovernment”, con l’installazione di oltre 20 app, ha agevolato 3 milioni di interazioni governo-cittadini, in meno di due anni dal lancio, avvenuto a dicembre 2010.

Fonte:  www.corrierecomunicazioni.it

 

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