“Non è un paese per vecchi”, verrebbe da dire parafrasando il titolo di un vecchio film dei fratelli Coen. E davvero, di vecchio c’è ben poco al tavolo tematico “Giovani e lavoro” che, presso il Palazzo dei Giureconsulti di Milano, ha dato voce  alle numerose start-up che si preparano a intervenire all’attesissima Expo 2015. Ce n’è per tutti i gusti e per tutti gli ambiti: turismo, commercio, cultura, food; punto in comune: l’utilizzo delle nuove tecnologie che supporta lo sviluppo di una creatività a tutto tondo. Ascoltando lo stillicidio di proposte, viene da ripensare al vecchio adagio secondo cui l’Italia sarebbe un paese di artisti. Vero, verissimo e proprio per questo viene spontaneo aver fiducia nelle start-up che ultimamente spuntano come funghi e che alla tradizionale creatività italiana accostano le armi vincenti di un solido pragmatismo e di un aggiornamento costante rispetto ai nuovi strumenti tecnologici. Il panorama dei giovani e giovanissimi che si mettono in gioco, apre insomma una nuova prospettiva rispetto alla congiuntura economica che viviamo: crisi o transizione epocale?

Le proposte sono davvero tante e non si tratta certo di aria fritta o di buoni propositi per il futuro, ma dell’esperienza di start-up rodate da uno o più anni. Primo cluster: turismo (d’altra parte, siamo o non siamo il Bel Paese?). “Find your Italy” propone una nuova visione del concetto di tour operator, sensibile ai criteri di eco sostenibilità e tagliata su misura in base alle esigente del cliente, mentre “Infopoint Satellite EXPO 2015” offre un utile e facilmente consultabile mappatura del territorio e “China to Milan” si rivolge con lungimiranza all’emergere di un nuovo turista, made in China. Notevoli anche le proposte nell’ambito food, in cui Lorenzo Vinci offre sostegno online ad aziende enogastronomiche di piccole e medie dimensioni, pensando anche a un vero e proprio “spazio fisico” all’interno del quale sia possibile conoscere i prodotti dal vivo; tutt’altro che scontata è anche la proposta di “Cook the Mountain”, che si basa sulla valorizzazione della ricca cultura gastronomica montana. Anche nell’ambito ambiente,energie rinnovabili e commercio le proposte si avvicendano numerose e originali ed Expo, questo curioso calderone di iniziative che fatichiamo ancora a mettere a fuoco, si colora sempre più di verde. Largo ai giovani, quindi.

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