Yohannes Gebregeorgis, rifugiato etiope in USA, ha fondato nel suo paese d’origine decine di biblioteche e programmi educativi per insegnare ai bambini ad amare i libri e la lettura. Nel 1982 Yohannes è stato costretto a lasciare il suo paese ed ha ottenuto lo status di rifugiato negli Stati Uniti, dove si è laureato ed ha trovato lavoro presso presso la biblioteca pubblica di San Francisco.

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Mentre lavorava lì, Yohannes era responsabile della sezione “Libri per bambini e ragazzi” e fu allora che scoprì la letteratura dedicata ai più piccoli e cominciò a leggere tutti i classici. Quando andava a scuola in Etiopia, Yohannes aveva pochissimi testi e riuscì a leggere il suo primo libro non scolastico, solo a 19 anni. La madre di Yohannes era analfabeta, il padre riusciva a leggere solo qualche parola e nessuno laggiù conosceva l’esistenza di una letteratura per bambini.

Yohannes si rese conto che i bambini etiopi perdevano la grande occasione di sviluppare la loro fantasia, il senso del meraviglioso e del fantastico che sono specifici dei libri per bambini: “La maggior parte dei bambini etiopi ha accesso ai libri solo quando va a scuola. Ma i veri semi dell’educazione”, ha dichiarato, “germogliano dai libri che i bambini leggono al di fuori della scuola”. Inoltre, facendo ricerche per la biblioteca di San Francisco, Yohannes si accorse che al mondo non esisteva un solo libro per bambini scritto in amarico – la lingua ufficiale dell’Etiopia.

Biblioteca7Perciò decise di rimediare scrivendo lui stesso la favola “Silly Mammo”, che divenne il primo libro per bambini in amarico del mondo e il primo libro bilingue amarico-inglese. “I bambini”, ha spiegato, “conoscono il mondo e immaginano tutto attraverso i libri: si mettono in relazione ad altre culture, altre persone, altri bambini, all’intero universo. Leggere dona loro gioia, speranza e tutto ciò che non riescono a trovare nei libri di testo scolastici”.

Per questi motivi, Yohannes continuò a scrivere libri per bambini e con i guadagni, nel 1998 fondò la sua prima associazione, chiamata “Ethiopia Reds”, con un doppio obiettivo: da un lato, aprire biblioteche per dare ai ragazzi libero acceso ai libri anche dopo la scuola e, dall’altro, portare i libri ai bambini delle zone rurali che non vanno a scuola e che non hanno – letteralmente – mai visto un libro in vita loro. Nel 2002 Yohannes è riuscito ad aprire la sua prima biblioteca in Etiopia, in una piccola casa della capitale Addis Abeba, grazie ai primi libri donati dalla stessa “San Francisco Public Library”. I bambini imparavano l’alfabeto e ascoltavano Yohannes che leggeva ad alta voce, ma erano talmente tanti che all’esterno vennero alzati due tendoni per proteggerli tutti dal sole.

Nello stesso periodo, Yohannes prese un carro trainato da un asinello, lo riempì di libri e sgabelli e si diresse nei villaggi rurali intorno ad Addisa Abeba e Awassa: per un paio d’ore, i bambini smettevano di lavorare nei campi o accudire il bestiame per imparare l’alfabeto, ascoltare Yohannes che leggeva ad alta voce e viaggiare con la fantasia. Nacque così il progetto “Donkey Mobile Libraries” che oggi usa anche mezzi più veloci, come motociclette e cavalli.

Biblioteca2Yohannes, però, non si è accontentato dei risultati ottenuti e ha voluto fare di più: nel 2009, ha creato una nuova associazione e inaugurato la “Segenat Children and Youth Library” – biblioteca interattiva a Mekele (città di circa 170.000 abitanti a nord della capitale, ai confini con l’Eritrea) che possiede oltre 20.000 volumi e una rete di PC con accesso internet ed offre anche programmi ricreativi e corsi di informatica (foto a lato).

Dal 2002 ad oggi, Yohannes ha aperto decine e decine di biblioteche (fisse e itineranti, per adulti e per bambini) in tutto il paese, realizzato programmi educativi e dato la possibilità ad oltre 120.000 ragazzi di conoscere i libri e amare la lettura. Per il suo impegno nell’alfabetizzazione dell’Etiopia, nel 2008 è stato insignito del premio “CNN Hero” e nel 2011 è stato nominato membro onorario della prestigiosa “American Library Association”.

“I libri hanno cambiato la mia vita in meglio e voglio fare questo dono ai bambini che non hanno mai avuto la possibilità di conseguire un’istruzione. Volevo ritornare in Etiopia”, ha dichiarato Yohannes, “per aiutare i ragazzi ad avere un futuro e una speranza. Se i nostri bambini sono istruiti, non c’è limite a ciò che possiamo fare come nazione”

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