Casco arancione al neon in testa e giubbotto di vari colori, il conduttore comodamente seduto dentro la sua cabina di pilotaggio in vetro, dà un piccolo colpo con la mano sul joystick e il treno blu con la sigla “H0” che sta per “idrogeno a zero emissioni” si muove senza intoppi, senza nessun rumore se non quello dello scorrere dei suoi carrelli sui binari.

“Quello che è più impressionane per un conduttore abituato alle automotrici a diesel, è il silenzio in contrasto con la potenza immediatamente disponibile. E’ come un’esperienza zen ed è così anche per il passeggero”, sorride Marco Brey, il direttore delle prove della fabbrica Alstom di Salzgitter, vicino ad Hannover in Germania, che ha portato il giornalista del quotidiano Libération a bordo per un piccolo giro con il treno ad idrogeno.

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L’ingegnere ha preso i comandi di questa Coradia iLint con propellente di batterie di combustibile per un prova di quello che il produttore francese di materiale ferroviario vende come una “prima mondiale”: un treno senza equivalenti, il pioniere di una nuova generazione che non ha bisogno di collegamenti elettrici per trasportare i suoi viaggiatori, e ancor meno di un rumoroso ed inquinante motore diesel.

Alstom ha appena venduto 14 esemplari alla regione della Bassa-Sassonia, dove si trova la fabbrica: un contratto di 200 milioni di euro con trenta anni di manutenzione, che porta il prezzo complessivo di questo treno a idrogeno ad una decina di milioni di euro. Poco più che un treno classico. I treni devono essere consegnati entro il 2021, solo cinque anni dopo la produzione del primo prototipo.

Il gigante tedesco troverà dunque questo treno francese accanto ai famosi TGV…

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Silvio Malvolti

Silvio Malvolti

Ho fondato BuoneNotizie.it nel 2001 con il desiderio di ispirare le persone attraverso la visione di un mondo migliore. Nel 2004 ho costituito l'Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo, che oggi gestisce questa testata: una sfida vinta e pluripremiata.

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