Dal 2 al 9 maggio 2011 il Centro di Studi Americanistici di Perugia organizza la 33esima edizione del Congresso Internazionale di Americanistica, ovvero quell’insieme di discipline che studiano le culture sviluppatesi nel continente americano (dal primo popolamento ad oggi e dallo Stretto di Bering alla Terra del Fuoco) da ogni punto di vista (antropologico, storico, artistico, politico, e così via) e riflettere sul concetto di identità culturale e sui diritti dei popoli indigeni di tutto il mondo. Al Congresso, posto sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e tra i più importanti del settore a livello internazionale, parteciperanno circa 250 studiosi provenienti da tutto il mondo.
 Il convegno si articolerà in 22 sessioni riguardanti tematiche letterarie, storiche, archeologiche, etnomusicali, artistiche e politico-sociali delle Americhe, e sarà completato da importanti eventi collaterali che si svolgeranno dal 10 al 12 maggio nelle città di Roma, Salerno e Padova.
L’attività del Centro Studi Americanistici, fondato a Perugia nel 1977, si sviluppa in due direzioni: da una parte lo studio delle culture americane, e dall’altra la divulgazione degli studi con lo scopo di educare alla multiculturalità e di sostenere i popoli nativi nella lotta alla loro sopravvivenza.

Quest’anno i lavori si apriranno con la tavola rotonda “Diritti indigeni: una discussione transnazionale” (con la prestigiosa partecipazione di Pedro García Hierro e João Pacheco de Oliveira Filho), durante la quale si affronteranno, tra gli altri, i temi delle autonomie indigene, dell’interculturalità, dei processi di democratizzazione in America Latina e dei diritti violati delle donne in Messico. Altri temi che verranno affrontati in settimana da relatori di caratura interazionale sono il rispetto dell’identità culturale, il diritto dell’autodeterminazione (sancito dalla Dichiarazione dei diritti dei Popoli Indigeni, approvata nel 2007 dalle Nazioni Unite), la multiculturalità e la convivenza tra culture diverse.

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Da segnalare, inoltre, le sessioni relative a temi di grande attualità, quali la globalizzazione e le sue conseguenze sui popoli nativi, non solo americani, ma di tutto il mondo. Lo spostamento della produzione industriale verso i paesi del sud del mondo e lo sfruttamento intensivo delle loro risorse naturali, porta con sé l’inquinamento e l’alterazione degli ecosistemi nei quali da sempre vivono i popoli indigeni, insieme alla difficoltà di accesso di questi ultimi a risorse indispensabili alla loro sopravvivenza – prime fra tutte l’acqua e la terra da coltivare.

Il congresso è quindi un’occasione per tutti (esperti e non) sia per conoscere più da vicino le culture americane, sia per acquisire informazioni e punti di vista sui quali riflettere e fare le proprie valutazioni.

Il programma dettagliato e il Convegno in live-streaming è disponibile sul sito: www.amerindiano.org

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Laura Pavesi

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