Mercoledì 24 agosto. Una giornata normale per molti di noi, al sole o in montagna per chi si gode ancora gli scampoli di estate, dietro a scrivanie sudate per tutti quelli per cui, ormai, le vacanze sono solo un ricordo sbiadito. Non è così per tutti. Non è così per Marco, 23 anni, che per la prima volta ha visto il mare.

Quinzano, provincia di Brescia, la cosiddetta “bassa”, dove i campi si susseguono all’infinito, tra ondulazioni di verde d’estate e paludi di nebbia d’inverno: è lì che vive Marco, che convive da anni con una disabilità e un sogno. Vedere le pianure d’azzurro del mare.

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Un desiderio che è diventato realtà in questo torrido mercoledì, dopo tre giorni di viaggio, quattro tappe e tre accompagnatori speciali: Claudio Ardigò, Roberto Capelli e Massimo Mussi. Tre moschettieri maratoneti che lo hanno spinto per tutto il percorso su una speciale carrozzina a ruote, appositamente realizzata per l’evento.

Il viaggio è iniziato domenica 21 agosto da Piazza Duomo a Cremona, dove il gruppo è stato salutato da un folto drappello di amici e autorità. Insieme a Marco e ai tre maratoneti anche un medico ed un infermiere. Da lì, attraverso un percorso attentamente studiato, il gruppo ha fatto tappa a  Rivergaro, poi a Bobbio, ed infine a Monte Bruno. E’ stato qui che Marco, dopo 140 km, stravolto dalla fatica ma supportato dall’affetto delle tante persone che lo hanno sostenuto nel tragitto, ha dichiarato “sono felice”.

Da Monte Bruno, il tragitto per la città della lanterna è stato breve. Come ancora più breve, l’ultimo passo da compiere, in una zona appositamente dedicata all’evento: il bagno ristoratore di Marco e di tutti i suoi accompagnatori nelle acque del lungomare di Genova, tra le grida di felicità del ragazzo e del team che lo ha scortato nel viaggio. Una testimonianza di come “l’anno del volontariato si può celebrare anche in questo modo”, a detta dei podisti che per tre giorni sono stati le gambe di Marco.

Questo desiderio lungo 180 chilometri si è realizzato grazie al progetto estivo di “Cremona nel sociale”, che rende possibile a ragazzi diversamente abili  l’esperienza della corsa  per mezzo di altri atleti,  grazie anche al supporto di attrezzature idonee e allo studio di percorsi sicuri ma entusiasmanti. Accanto a quest’associazione anche il Coni di Cremona, il Csi e il Club Donatori del tempo libero di Cremona.

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Isabella Berardi

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