In Italia il settore pubblico potrebbe risparmiare circa 2,5 miliardi di euro in cinque anni attraverso l’applicazione della tecnologia del “cloud computing”, ovvero da software non più installati su computer ma direttamente in rete.

Nel complesso dei Paesi dell’Europa Occidentale, i risparmi potrebbero raggiungere i 6,2 miliardi di euro all’anno. Sono queste le conclusioni alle quali è giunto uno studio condotto dagli analisti economici dell’Istituto di studi danese “Copenhagen Economics” ( studio commissionato da Microsoft) sui vantaggi della “nuvola” e dei dati che vengono conservati in enormi archivi digitali ai quali accedere con applicazioni e browser.

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Inoltre, secondo la stima del “Copenhagen Economics” l’Italia potrà risparmiare ogni anno 0,5 miliardi e la Spagna 0,3 miliardi di euro, con la riduzione degli investimenti in conto capitale e di spese operative. A incidere sulle minori spese saranno soprattutto i tagli alle apparecchiature informatiche e la conseguente riduzione nella spesa per la loro alimentazione e il raffreddamento.

”Un vantaggio per i Paesi fortemente indebitati come l’Italia”, afferma lo studio, “è la facilità di gestione della liquidità nel settore pubblico, perché consente di risparmiare sulle nuove attrezzature, acquistando i servizi”.

“Il cloud computing può essere uno strumento forte per rilanciare la crescita, l’innovazione e la competitività del business in Europa”, ha detto Mark Lange, responsabile di Microsoft Europe, “soprattutto per le piccole e le medie imprese”.

”Il cloud computing”, ha continuato Lange facendo riferimento alla nuova strategia dell’Unione europea sul cloud il cui lancio è previsto per fine settembre, “è l’ultima frontiera del mondo digitale e la nuova strategia UE ci aiuterà a realizzarlo. La potenza informatica diventerà come un’utility per cui si paga ciò che si consuma, ma con la flessibilità di poterlo fare come, quando e dove lo si vuole”.

Fonte:  ANSA

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