Ieri pomeriggio si è svolta la Tavola Rotonda “Verso un CSR più radicale”, incontro organizzato da Diego Masi per trattare le tematiche affrontate nel suo nuovo libro “Da Predatori a Imprenditori. Come le imprese dovranno rispondere alla sfida della sostenibilità per non farsi “rovinare” dalle tasse”, insieme ad esperti del mondo della comunicazione, del CSR, del profit e no-profit.

La location scelta non poteva essere più adatta per parlare di impatto sociale e sostenibilità ambientale, infatti l’evento è stato ospitato nel centro per l’innovazione sociale Impact Hub Milano, a cui ha partecipato un folto pubblico attento e sensibile ai temi che riguardano il sociale.

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Diego Masi ha raccontato il progetto di Alice for Children che sta portando avanti insieme alla moglie Daria a Nairobi, in Kenya, punto di partenza e importante stimolo che ha portato l’autore del libro a riflettere sull’attuale insostenibilità del Pianeta e di conseguenza a proporre soluzioni che coinvolgano le imprese e la società. Nella visione di Diego Masi, “le aziende possono –e devono- assecondare il cambiamento e restituire le risorse ambientali e umane che hanno depredato”.

Insieme agli altri speaker non si è parlato di aziende buone e aziende cattive, ma si è voluto porre il focus sul fare bene impresa. Perché fare bene impresa significa fare bene al territorio e alla società.

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Durante la serata sono intervenuti Giovanna Maggioni di UPA che ha parlato di ONLUS che iniziano ad avvicinarsi al mondo della comunicazione, Nicoletta Alessi che ha condiviso l’esperienza sociale di Alessi sul territorio e Marco De Ponte, presidente di Action Aid che ha parlato di partecipazione democratica di soggetti pubblici e privati insieme. Grazie anche agli interventi di Paola Pierri di Philanthropy Advisor, Rossella Sobrero di Koinetica, Marco Nannini di Impact Hub Milano e Paolo Migliavacca di Vita, sono emerse le caratteristiche che dovrebbe avere un’efficace nuova Responsabilità Sociale d’Impresa. Possiamo riassumerle in progetti che creino legami di fiducia tra azienda, lavoratori, comunità e territorio, e soprattutto che prevedano processi collaborativi tra imprese, “terzo” settore e Stato.

Secondo Diego Masi, il fine ultimo più importante è quello di “risarcire” il Pianeta investendo a favore dei territori e delle comunità, in particolar modo nei Paesi in via di sviluppo in cui sono presenti realtà come quelle in cui opera Alice for Children, che stanno già pagando per il consumo sfrenato delle risorse in nome dello sviluppo occidentale.

 

 

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