Non è magia e nemmeno utopia: presto sarà possibile sparecchiare senza dover lavare i piatti, con grande risparmio di tempo, denaro e risorse. E’quanto rivela l’originale proposta di Tomorrow Machine, uno studio di design svedese che ha progettato dei piatti in grado di “autolavarsi”. Il segreto? Le proprietà del fiore di loto.

I fiori di loto sono da sempre associati alla cultura orientale: a eleganza, aromi e simbologie del Sol Levante. In realtà, però, oltre che un simbolo e un emblema, il fiore di loto è anche una pianta dotata di proprietà specifiche fra cui una forte e documentata idrorepellenza. Una qualità insolita e straordinariamente spendibile in contesti impensabili: per esempio nell’ambito dell’economia domestica.

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E’proprio partendo dalle proprietà del fiore di loto che uno studio di design svedese – in collaborazione con il KTH Royal Institute of Technology di Stoccolma – ha creato una formula che ripropone in un set di stoviglie le caratteristiche idrofobiche del fiore orientale. Si tratta in pratica di un tipo particolare di cera – disciolta utilizzando una pressione e una temperatura particolarmente elevate – in grado di “respingere” non solo l’acqua ma anche l’unto e lo sporco in generale. Un concept interessante, che si traduce in un espediente utilissimo in termini di risparmio energetico, consentendo di non sprecare tempo e di salvaguardare l’ambiente grazie alla riduzione dell’uso di detersivi.

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Dopo aver mangiato – spiega la designer Hanna Billqvist – basterà semplicemente inclinare il piatto sul bidone della spazzatura. La tecnologia è stata sviluppata per essere il più sostenibile e durevole possibile e senza l’uso di sostanze chimiche.

 

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Martina Fragale

Martina Fragale

Giornalista pubblicista dal 2013 grazie alla collaborazione con BuoneNotizie.it, di cui oggi sono direttrice. Mi occupo di temi legati all’Artico e ai cambiamenti climatici; come docente tengo corsi per l’Ordine dei Giornalisti e collaboro con l’Università Statale di Milano.

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