Arte e natura: un binomio che potrebbe essere letto come chiave di lettura del Bel Paese, ma che risulta meno scontato quando il panorama artistico in cui ci si imbatte appartiene ai nostri giorni, nonostante rappresenti un vero e proprio volano di ricchezza per il Paese. L’Italia – si sa – trasuda storia e antichità da ogni zolla, ma sono molti a ritenere che il peso del passato limiti gli spazi di espressione riservati agli artisti contemporanei: vero, forse.

Tranne che a Camerano: proprio qui, in un sorprendente borgo anconetano incastonato ad hoc nel cuore del Parco Regionale Naturale del Conero, è infatti in corso fino al 18 ottobre la prima edizione di “Caleidoscopio, Festival delle Arti”, una complessa e variegata manifestazione artistica che connette l’arte contemporanea alle radici di un territorio più che antico, arcaico.

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Non si tratta di una mostra, né – tantomeno – di una performance episodica: il Festival si propone infatti al pubblico come un vero e proprio caleidoscopio di espressioni artistiche differenti, un appuntamento di respiro internazionale che vede confluire sotto la propria insegna pittori, musicisti, cantanti ma anche acrobati, chef e creativi di ogni genere e specie. Filo rosso della lunga e artisticamente caldissima estate cameranese, è la declinazione di un tema clamorosamente attuale: non tanto la libertà, quanto i “cercatori di libertà”.

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E sono davvero tanti, in questi giorni, i “cercatori di libertà” che popolano le strade di Camerano: fra di loro, gli artisti dell’antologica “Se dico aria” – a cura di Antonio D’Amico – attualmente in corso presso la chiesa di San Francesco, una mostra che accanto al temporaneo ritorno a Camerano di “Rebecca ed Eliezer al pozzo”, capolavoro seicentesco di Carlo Maratti (a cura di Vittorio Sgarbi), si classifica come una delle punte di diamante del festival.

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Martina Fragale

Martina Fragale

Giornalista pubblicista dal 2013 grazie alla collaborazione con BuoneNotizie.it, di cui oggi sono direttrice. Mi occupo di temi legati all’Artico e ai cambiamenti climatici; come docente tengo corsi per l’Ordine dei Giornalisti e collaboro con l’Università Statale di Milano.

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