Innovazione

Internet, mistero sul motore di ricerca targato Wikipedia

di 8 Gennaio 2007Gennaio 5th, 2021No Comments

Indovina come si chiamerà il motore di ricerca del 2007? Proviamo a chiederlo a Wikipedia, perché è l’enciclopedia on line più famosa del web e soprattutto perché il suo fondatore, Jimmy Wales (nella foto), da qualche tempo ha messo in cantiere la realizzazione di un search engine in stile Wikipedia. Per fare la guerra a Google (forse) o per dimostrare (più probabile) che con le risorse dell’open source si può dar vita ad un motore di ricerca coi fiocchi. Che faccia ricerche soddisfacenti per velocità e contenuto. Con risultati decisi – e questa sarebbe la novità – dai giudizi che gli utenti stessi attribuiscono alle pagine web. Una logica chiara, che vuole ricalcare quella che ha fatto la fortuna di Wikipedia. Un’impresa a più mani (anzi bit), dove l’ordine dei risultati trovati non si baserà su quanto siano linkate o meno nel web le pagine dei siti di tutto il mondo. E che già ha fatto scorrere fiumi di inchiostro e di news on line: dal ‘Times’ a ‘Techcrunch’, solo per citare le ultime testate che si stanno interessando al progetto.

Molti però forse potranno già storcere la bocca, vedendo come ci sia già chi parla di uno spazio previsto per ospitare i link sponsorizzati, quelli a pagamento per intenderci (nella foto un particolare dello screenshot apparso in rete, con lo spazio degli ‘sponsored link’). E questo qualche dubbio sull’operazione lo lascerebbe: come si può fare leva sul nome Wikipedia, costruito da tutti e per tutti e soprattutto gratis e poi dire di fare lo stesso lavoro con il motore di ricerca, non disdegnando però di accettare la pubblicità a pagamento? Dubbi legittimi che però solo l’esordio on line potrà dissolvere.

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Queste per grandi linee le intenzioni (e i rumors). Intenzioni ufficiali – per restare sul certo – che emergono dallo stesso manifesto sul Search Wikia redatto dalla Wikipedia Foundation e presente on line. Un testo che però non conferma le voci che parlano di un lancio in rete imminente, nel primo trimestre del 2007. E che poi smentisce anche che il nome del nuovo motore sarà – come invece sembrava dovesse essere – ‘Wikiasari’, parola che significa, in un misto di giapponese e hawaiano, ‘ricerca veloce’. Inoltre si spiega ancora che Amazon non ha niente a che vedere con questo progetto, a differenza di quanto dichiarato dallo stesso ‘Times’, pochi giorni fa. Non solo: il progetto del motore ‘umano’ non sarebbe legato a Wikipedia e lo screenshot apparso su ‘Techcrunch’ non riguarda il nuovo web search. Niente nome, niente partner e niente date allora. E certezze poche, ma se poi la domanda la rivolgiamo a Google escono fuori ben due milioni di hit con la parola ‘Wikiasari’. Che a Mountain View ne sappiano di più e si stiano già preparando?

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Silvio Malvolti

Silvio Malvolti

Ho fondato BuoneNotizie.it nel 2001 con il desiderio di ispirare le persone attraverso la visione di un mondo migliore. Nel 2004 ho costituito l'Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo, che oggi gestisce questa testata: una sfida vinta e pluripremiata.

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