Libreria, fucina di sperimentazione gastronomica, laboratorio di idee. Gogol & Company, caffè letterario milanese pensato e gestito da un gruppo di trentenni, è giovane ma non più neonato e ai primi di giugno ha spento la sua quarta candelina. Un esperimento riuscito? Sì, ma non a caso: sullo sfondo di un contesto in cui le librerie tendono più ad abbassare che ad alzare la serranda, il “salotto” di via Savona spicca come un’eccezione intelligentemente architettata.

Ai tavoli qualcuno scrive, altri discutono delle ultime novità letterarie. Al bancone  Laila prepara l’hummus di verdure mentre Sara Giulia spilla birre artigianali e Alessandro mette a punto con gli autori le presentazioni delle ultime uscite. Fra tutti sono poco meno di dieci e tutti sulla trentina, i “ragazzi di Gogol & Company” e la loro avventura prosegue sulla stessa linea d’onda di altre storie che vi abbiamo già raccontato come ad esempio quella di Andrea. E’ormai passato qualche anno da quando Danilo, Tosca e Alessandro hanno lanciato la sfida di quello che all’inizio sembrava solo un sogno. Strada facendo si sono aggiunte altre menti e altre braccia fino ad arrivare a una decina di persone che oggi, questo sogno, sono riuscite a trasformarlo in lavoro: una risorsa economica oltre che culturale. Una realtà che – alla faccia della crisi – funziona e cresce giorno dopo giorno. Viene spontaneo, quindi, chiedersi quale sia il segreto.

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Certamente la formula che lega cibo e cultura – il pane e le rose – è una ricetta che funziona, soprattutto quando alla base di entrambi gli aspetti c’è una ricerca costante: di autori, di piccoli produttori, di nuove realtà editoriali con cui confrontarsi. Il concetto di filiera, insomma. Al di là di questo, però, il punto di forza di Gogol & Company è anche il radicamento nel tessuto urbano e nelle esigenze di una realtà ibrida.

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Situato proprio sulla linea di confine fra la movida glamour di porta Genova e l’anima popolare del Giambellino, il caffè di Via Savona ha saputo fare della sua posizione uno dei principali punti di forza rispondendo anche ad alcune esigenze di base della realtà in cui si colloca. Ecco perché il panorama umano, da Gogol, è tutt’altro che monotono. Lo sanno bene gli studenti – universitari e non – che il sabato e la domenica trovano fra le pareti affollate di libri uno spazio d’incontro e di studio. E in questi giorni, a volte, il vostro spazio da Gogol dovrete proprio sgomitarvelo.

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Martina Fragale

Martina Fragale

Giornalista pubblicista dal 2013 grazie alla collaborazione con BuoneNotizie.it, di cui oggi sono direttrice. Mi occupo di temi legati all’Artico e ai cambiamenti climatici; come docente tengo corsi per l’Ordine dei Giornalisti e collaboro con l’Università Statale di Milano.

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