Dal fronte dei consumi e dei controlli giungono ottime novità. La frutta e la verdura prodotte e distribuite nel nostro Paese sono tra gli alimenti più sicuri. Nel 2009, oltre il 99% dei campioni ortofrutticoli analizzati è infatti risultato regolare, con valori dei residui di pesticidi e fertilizzanti nei limiti della legge. E’ quanto emerge dal Rapporto Fitofarmaci 2009, anno in cui sono stati analizzati complessivamente 5.573 campioni (tra frutta, ortaggi, cereali, olio, vino e baby food). E di cui solo lo 0,7% è risultato irregolare.

Un risultato che mette l’Italia in una posizione di leader tra i Paesi europei in materia di sicurezza alimentare. La media delle irregolarità dei paesi del vecchio continente, infatti, pur se in calo costante, si attesta infatti sul 3,5%. Dati positivi che sono attribuibili alle attività delle strutture, sia centrali sia territoriali ormai permanentemente impegnate nel controllo ufficiale in materia di prodotti fitosanitari e alla costante revisione operata dal ministero su alcuni impieghi ammessi, nonchè a una sempre maggiore consapevolezza degli operatori agricoli sull’impiego dei prodotti fitosanitari.

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Rigidi controlli sono stati effettuati anche su carni e alimenti di origine animale.

Grazie poi al Piano nazionale residui (Pnr) – predisposto dal ministero della Salute in collaborazione con le Regioni e le Province autonome, con i laboratori nazionali di riferimento per i residui (Istituto superiore di sanità e Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Abruzzo e del Molise) e con gli Istituti zooprofilattici sperimentali – sono stati analizzati complessivamente 33.552 campioni, di cui il 46% per la ricerca delle sostanze di categoria A (sostanze ad effetto anabolizzante e sostanze non autorizzate) e il 54% per quelle di categoria B (medicinali veterinari e agenti contaminanti). Il numero di campioni studiati è stato superiore sia a quello minimo dovuto (27.586), attestandosi su valori percentuali del 121,6%. I campioni che hanno fornito risultati irregolari per presenza di residui, sono stati complessivamente 74, pari allo 0,22% del totale dei campioni analizzati.

Nel 2009 si è confermata la progressiva diminuzione delle non-conformità, interrotta soltanto nel 2008, anno in cui si è verificata una lieve inversione di tendenza rispetto all’andamento delle non conformità degli anni precedenti.

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Maria Valentino

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