“L’effetto dell’oracolo emotivo”: così i ricercatori della Columbia Business School e dell’Università di Pittsburgh hanno definito la capacità di prevedere con maggiore sicurezza il futuro nelle persone che credono nei propri sentimenti e nelle proprie sensazioni rispetto a chi non lo fa. Alla base della formulazione dell’ipotesi, uno studio condotto su otto differenti gruppi di lavoro.

Nella ricerca, gli studiosi hanno chiesto a diversi gruppi di persone di prevedere i risultati di alcuni eventi: chi sarebbe stato il candidato per la Casa Bianca alle primarie democratiche americane del 2008 (quelle che vedevano contrapporsi Hillary Clinton e Barak Obama), il vincitore di American Idol (un reality show molto popolare negli Stati Uniti), i movimenti dell’indice Down Jones o, anche,  le previsioni del tempo.

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Nonostante i differenti tipi di previsioni richiesti e i differenti metodi di indagine applicati ai gruppi di lavoro, i partecipanti che si sono affidati ai loro sentimenti, o, tramite la sperimentazione, sono stati indotti a fidarsi maggiormente delle proprie percezioni, hanno mostrato una maggiore precisione nelle loro previsioni rispetto agli altri partecipanti. Per esempio, nel caso delle primarie tra la Clinton e Obama, il 72% dei partecipanti ha “azzeccato” la previsione, prevedendo la vittoria del senatore dell’Illinois in un periodo in cui i sondaggi più importanti, invece, ipotizzavano un serrato testa a testa tra i due candidati.

I ricercatori, il cui studio sarà presto pubblicato sul  Journal of Consumer Research, hanno spiegato questi risultati ipotizzando il fatto che i sentimenti possano condurre ad una “finestra privilegiata” di percezione. Michel Tuam Pham della Business School of Colombia ha spiegato, infatti, “quando ci affidiamo ai nostri sentimenti, quello che percepiamo come “giusto” o “sbagliato” riassume tutte le conoscenze e le informazioni che abbiamo acquisito consapevolmente e inconsapevolmente sul mondo che ci circonda”.  Per Pham, è questa conoscenza cumulativa, riassunta per noi dai nostri sentimenti, che ci permette di fare previsioni migliori. E prosegue affermando che i nostri sentimenti, in un certo sento, ci danno accesso a una finestra privilegiata di conoscenza e di informazione.

I ricercatori sono, però, concordi nel sottolineare che una certa quantità di conoscenze pertinenti sembra essere richiesta per prevedere in modo accurato il futuro. Nel gruppo di lavoro relativo al tempo meteorologico, infatti, le previsioni corrette erano solo quelle relative al luogo di appartenenza dei partecipanti, rispetto a previsioni concernenti località lontane. Leonard Lee, uno degli autori dello studio e docente di marketing, ha sottolineato che le ipotesi errate erano dovute, appunto, a una “mancata conoscenza di base che  avrebbe aiutato i partecipanti a fare queste previsioni”.

Con una buona conoscenza e con una buona dose di fiducia in se stessi e nelle proprie sensazioni, quindi, secondo questo studio, il futuro potrebbe essere un po’ più decifrabile e sicuro.

 

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Isabella Berardi

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No Comments

  • Cristina Bari ha detto:

    Bellissimo articolo.
    La fiducia in se stessi apre la mente all’utilizzo di nuovi potenziali e in un certo senso “si è più intelligenti” e creativi.
    L’utilizzo positivo dei propri sentimenti e delle emozioni interiori permette di diventare più bravi ed essere più capaci.. questo vale con le previsioni su un qualcosa attinente la politica, lo sport,come dimostrato in questa ricerca,vale anche con la possibilità di realizzare la propria vita e conquistare gli obiettivi personali.
    Più ci si conosce, più si è consapevoli dei propri sentimenti, maggiori
    diventano le possibilità di successo, in ogni area.
    Parola di coach :-)
    Cristina
    http://www.loadtrainers.it