Insegnare ai più piccoli attraverso il gioco: questo approccio educativo sta dando buoni risultati anche per aiutare quei bambini che devono affrontare lunghe terapie, sessioni di esami od interventi all’interno di strutture ospedaliere. Il progetto si chiama Giocamico: attraverso una serie di iniziative ludiche viene trasmessa ai bambini, e ai loro genitori, la consapevolezza del percorso terapeutico che si troveranno ad affrontare, aumentandone la serenità e la sicurezza.

Due bambole di pezza (nell’immagine), simili a quelle con cui giocavano le nostre mamme, e una borsa come quella di Mary Poppins: con questi strumenti si presenta in corsia Maria Alberti, psicologa presso gli Ospedali Riuniti di Bergamo, struttura che ha recentemente aderito a Giocamico (nell’immagine in copertina, lo staff di Giocamico in servizio a Bergamo).

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici

Oltre a questi oggetti, una buona dose di fantasia ed immaginazione le permettono di trasformare, per esempio, la sala operatoria in un pianeta, la TAC in un’astronave, per preparare i bambini a quello che vivranno. Ma in questo colloquio non si parla solo di quanto avverrà tra le mura dell’ospedale: c’è posto anche per sentimenti, pensieri e paure dei piccoli pazienti.

E’ un modo per creare un rapporto di alleanza tra l’équipe medica, il reparto di degenza, il piccolo paziente e il nucleo familiare” ha commentato Laura Chiappa, direttore sanitario degli Ospedali Riuniti, “un’alleanza che alimenta la fiducia reciproca e facilita la comunicazione tra tutti i protagonisti del percorso di cura, essenziale per arrivare al miglior risultato possibile in termini clinici e di serenità del paziente.

Il progetto sta dando buoni risultati: per esempio, i piccoli che devono sottoporsi a risonanza magnetica nucleare, un esame particolarmente insidioso, mal sopportato anche dagli adulti a causa del rumore e della lunga immobilità in uno spazio ridotto, vengono preparati a quest’esame immaginando un vero e proprio viaggio in una “navicella spaziale”, dove la psicologa simula persino il rumore che i piccoli sentiranno all’interno del macchinario.

Il risultato è concreto e misurabile, come spiega Maria Simonetta Spada, responsabile della Psicologia Clinica degli Ospedali Riuniti: “negli altri centri italiani dove è stato introdotto questo approccio, si è avuta una drastica riduzione delle sedazioni per gli esami più invasivi e ci attendiamo che anche da noi accada la stessa cosa”. Il risultato, prosegue Spada, “è la conseguenza di un approccio ludico alle difficoltà legate alla permanenza in ospedale”.

Il progetto Giocamico è nato nel 1998 nel Dipartimento Pediatrico dell’Azienda Ospedaliera di Parma, come evoluzione delle attività ludico-espressivo-relazionali che la Cooperativa Sociale “Le Mani Parlanti” aveva attivato già a partire dagli anni ’90 all’interno del reparto di Oncoematologia pediatrica.  Oggi Giocamico è diffuso in diverse regioni italiane.

 

Condividi su:
Isabella Berardi

Isabella Berardi

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici