Meno calorie e maggior soddisfazione nel gustare i cibi: queste le conseguenze di una cena in un ristorante che abbia luci soffuse e musica rilassante diffusa nell’ambiente. A provare come luci e suoni abbiano la capacità di influenzare il nostro modo di consumare un pasto è  uno studio della Cornell University, negli Stati Uniti. Dai test effettuati, risulta che ad essere ingerite sono ben il 18% di calorie in meno, su un pasto di circa 1.000 calorie.  

Brian Wansink  e Koert Van Ittersum – i due autori a capo del team di ricerca del Food and Brand Lab dell’università statunitense – sono andati a Champaing, una cittadina dell’Illinois, ed hanno trasformato una parte dei locali di un fast food locale, modificando le luci in chiave soft e sostituendo la musica solitamente diffusa dagli altoparlanti con del buon jazz. A disposizione dei clienti, quindi, due ambienti totalmente differenti: un fast food con musica particolarmente ritmata e luci squillanti e un fast food con musica d’ambiente e luci soffuse.

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Ciò che gli studi hanno provato è che i clienti, selezionati in modo totalmente casuale, hanno consumato una minor quantità di cibo nel locale modificato in chiave soft, con percentuali fino al 18% in meno rispetto a quanto ordinato: 775 calorie mediamente ingerite contro una totalità di 949. Inoltre, l’esperienza del pasto è stata ritenuta più piacevole rispetto a coloro che hanno pranzato nel fast food tradizionale.

Questo studio smentisce, quindi, la credenza popolare che mangiare in un ambiente rilassante porti ad ingerire un maggior numero di calorie. Anzi, secondo i dati dei ricercatori statunitensi, è proprio il contrario.

“Questi risultati suggeriscono che pranzare in un ambiente più rilassato aumenta la soddisfazione e diminuisce il consumo delle calorie. Questo è importante soprattutto per i ristoranti fast-food, spesso additati come i colpevoli dell’obesità della popolazione”, ha detto Wansink, che si spinge addirittura oltre: apportare semplici modifiche evitando luci troppo forti e suoni squillanti può portare a ridurre l’eccesso di cibo ingerito e, nello stesso tempo,  ad aumentare la soddisfazione dei propri clienti”.

Piccoli accorgimenti, quindi, che possono essere utili per scegliere sia il locale giusto per la pausa pranzo, sia per rendere più piacevole, anche a casa propria, l’esperienza di un pasto.

I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Psychological Reports.

 

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