Educazione, autonomia e rispetto. Per gli altri, ma sopratutto per se stessi e per il proprio percorso di crescita. Sono questi i valori alla base di un’iniziativa promossa da Canalescuola dal 2008 per supportare i bambini affetti da disturbi speciali di apprendimento (DSA) nel delicato processo educativo aiutandoli a superare quelle difficoltà nella lettura, nella scrittura e nell’elaborazione del calcolo che ne rendono difficile (ma assolutamente non impossibile) l’apprendimento.

Canalescuola è una cooperativa sociale formata da giovani educatori dalla diverse professionalità (ci sono insegnanti, psicologi, terapeuti) con sede a Bolzano. Giovani professionisti da anni seriamente impegnata nella divulgazione di nuove competenze digitali e nell’utilizzo di tecnologie didattiche per l’apprendimento e la sperimentazione già a partire dai primissimi anni di scuola.

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Aiutami a fare da solo, già sintesi del concetto alla base del metodo Montessori, è il titolo che hanno scelto per questa bella iniziativa, parte del progetto “RiverDSA”, pensato appunto come supporto per alunni con DSA e per le loro famiglie.

Il progetto si compone di laboratori pomeridiani ed extrascolastici dove bambini e  ragazzi vengono seguiti da personale specializzato nello studio e nella costruzione stessa di un metodo di studio capace di valorizzarne le loro abilità e attitudini. I ragazzi con DSA non soffrono di ritardi mentali, ma hanno un rapporto difficoltoso con l’apprendimento. Per loro non è sufficiente ascoltare per capire ed imparare, ma è necessiario osservare, mettere in pratica, sperimentare. Proprio per questo tutte le attività dei laboratori, sono prettamente pratiche: mappe concettuali, letture semplificate attraverso parole chiave e così via. Un aiuto concreto finalizzato a rendere ogni studente autonomo nello studio ma anche nella vita che verrà dopo.

Ci eravamo già occupati di una di queste “patologie”, attraverso la campagna di comunicazione “I segni della Dislessia“, patrocinata da Fondazione Pubblicità Progresso e presentata dall’Associazione Italiana Dislessia in occasione del XIV Congresso Nazionale. Oggi come allora vogliamo ricordare che molte persone di successo erano affette da disturbi speciali dell’apprendimento, come la dislessia appunto, e che questo non ha impedito loro di fare cose grandi e straordinarie nella propria vita e di cambiare il mondo.

Un plauso dunque ai giovani insegnanti e formatori di Aiutami a fare da solo ma anche agli amministratori pubblici per aver saputo sperimentare ed investire in un metodo utile a ragazzi di tutte le classi (previa ovviamente la giusta formazione degli insegnanti sulla didattica).
Perché i ragazzi con DSA possono essere riconosciuti ed aiutati ad imparare e a diventare grandi e autonomi e perché molti di loro, nelle giuste condizioni, hanno gambe forti capaci di portarli lontano.

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